Politica, si va verso una federazione tra Salvini e Berlusconi - QdS

Politica, si va verso una federazione tra Salvini e Berlusconi

redazione web

Politica, si va verso una federazione tra Salvini e Berlusconi

sabato 21 Agosto 2021

Colloquio a Villa Certosa "in un clima di grande amicizia". Il capo della Lega continua però a escludere l'ipotesi di un partito unico della destra. Preoccupazione per la situazione in Afghanistan

“In un clima di grande amicizia, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno affrontato i principali temi di attualità”.

E’ quanto si legge in una nota congiunta dei leader di Forza Italia e Lega al termine dell’incontro a Villa Certosa sul futuro del centrodestra.

“E’ stato condiviso – è scritto nella nota – il calendario di iniziative da assumere da qui ai prossimi mesi per costruire una federazione tra le forze politiche di centrodestra che sostengono il governo e rendere ancora più efficace e incisiva la collaborazione soprattutto a livello parlamentare. Forza Italia e Lega sono nel frattempo impegnate per affidare al buongoverno del centrodestra la Regione e i Comuni che andranno al voto in ottobre: c’è molto ottimismo circa i risultati”.

“Insieme si vince in Italia e in Europa, credo che l’unione del centrodestra al governo sia fondamentale per il nostro paese, e poi un centrodestra unito, nessuno escluso, alle prossime elezioni”, aveva detto Matteo Salvini al Tg2 prima dell’incontro con Berlusconi.

“Nessun partito unico – aveva però aggiunto – , perché i partiti non si inventano in agosto, ma una collaborazione in Italia in Europa”.

Silvio Berlusconi e Matteo Salvini “hanno condiviso grande preoccupazione per le conseguenze della crisi in Afghanistan”.

“Dopo la presa del potere dei talebani la situazione sta degenerando e ciò rende necessario un duplice intervento. Bisogna mettere in sicurezza coloro che negli anni hanno collaborato per rendere l’Afghanistan un paese democratico e, allo stesso tempo, che la comunità internazionale intervenga rapidamente per evitare che la fuga dai talebani si trasformi in un esodo disordinato che avrebbe conseguenze drammatiche in termini di vite umane e di ricadute sui Paesi di arrivo”.

“Bisogna scongiurare – si legge ancora nella nota – il rischio di infiltrazioni terroristiche attraverso l’immigrazione illegale e che questa crisi si trasformi in una opportunità per la Cina di rafforzare il suo disegno egemonico”.

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