Infrastrutture

Ponte sullo Stretto, Giovannini: “Nuovo studio di fattibilità è necessario, non perdita di tempo”

Una nuova centralità per il Mediterraneo e per tutto il Sud con il potenziamento di rete ferroviaria e porti, un nuovo focus sul Ponte sullo Stretto. Sono alcuni dei temi di cui ha parlato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, a Sorrento per il forum “Verso Sud” organizzato da The European House – Ambrosetti e Ministero del Sud e della coesione territoriale.

La rivincita del Sud

“L’investimento da 5 miliardi sulla legge di bilancio di quest’anno per potenziare la linea ferroviaria adriatica ha convinto la Commissione europea a fare dell’Italia un’eccezione assoluta tra tutti i paesi dell’Ue – spiega Giovannini -, dandoci un secondo corridoio Core nella rete TEN-T. Ogni paese europeo ha un corridoio, l’Italia ha quello tirrenico e ne avrà un secondo che ridurrà di un’ora il tragitto tra Bologna e Lecce, potenziando la ferrovia che è direttrice delle merci e collegando Nord e Sud in modo totalmente nuovo. Il Sud per la prima volta avrà un ruolo integrato e non residuale, con investimenti nei porti senza precedenti“.

Il ponte

Riguardo al ponte sullo Stretto di Messina, Giovannini spiega che “lo studio di fattibilità non è una perdita di tempo, ma è una doverosa analisi necessaria per prendere le decisioni sulla base dei fatti che i tecnici ci indicheranno”. “Non è il tema madre – dice il ministro -, ma è un tema importante. La Sicilia, a parte gli investimenti che stiamo facendo, è assolutamente fondamentale, ed è per questo che, in ossequio a quanto chiesto dal Parlamento, a quanto deliberato dal precedente Governo e soprattutto in ossequio ai risultati del gruppo di lavoro che era stato insediato dalla ministra De Micheli, abbiamo dato a Rfi il compito di fare uno studio di fattibilità, definitivo, spero, per capire quale soluzione migliore e dove”.

Giovannini ha ricordato che “il vecchio progetto non è attuale sul piano tecnico e sul piano finanziario, malgrado lo fosse 10 anni fa, si pensi ad esempio all’altezza delle navi porta container. Quindi il Governo ha preso seriamente questo tema e non è una perdita di tempo, ma è una doverosa analisi necessaria per prendere le decisioni sulla base dei fatti che i tecnici ci indicheranno”.