Messina

Porticciolo turistico di Naxos affondato dalla burocrazia

MESSINA – Cala il sipario sul progetto del porticciolo turistico di Giardini Naxos. La ditta che avrebbe dovuto realizzare l’infrastruttura ha comunicato ufficialmente al Comune la volontà di non voler più andare avanti nel progetto, mettendo la parola fine a una storia che si trascina da oltre dieci anni.

Taormina e la sua baia sottostante di Naxos non avranno così il tanto desiderato marine, utile come approdo per la navigazione da diporto. L’annuncio è arrivato in questi giorni a Palazzo dei Naxioti, quasi inaspettatamente considerando che l’Amministrazione del sindaco Giorgio Stracuzzi aveva tenuto saldi i contatti con la ditta che era subentrata nell’appalto – la D’Agostino Angelo Costruzioni – in attesa che arrivasse il definitivo via libera della Regione siciliana e incassando un iniziale consenso da parte della stessa ditta costruttrice campana. Adesso invece, la doccia fredda, con la rinuncia definitiva.

Mancava soltanto il via libera per la Valutazione di impatto ambientale (Via) e per quella ambientale strategica (Vas), che la Commissione regionale aveva iscritto all’Ordine del giorno dal 2020, senza però arrivare a una conclusione dell’iter. L’ennesima lungaggine burocratica potrebbe quindi aver convinto gli investitori a mollare la presa e a questo punto non avrà luogo nemmeno la Conferenza dei servizi finale, che sarebbe stata propedeutica all’apertura del cantiere.

Un progetto che in questi anni aveva fatto parlare di sé anche per le remore più volte manifestate dalle associazioni ambientaliste, in particolare per l’impatto che avrebbe avuto il marine dal punto di vista biologico, ma soprattutto per l’estrema vicinanza con l’Area archeologica di Naxos, testimonianza della prima colonia greca in Sicilia.

L’ultima versione progettuale prevedeva la realizzazione di un porticciolo da 366 posti barca (221 da diporto, 112 per uso pubblico e 33 per la pesca), partendo dalla riqualificazione del braccio a mare già esistente, nell’enclave di Schisò. L’idea era stata inizialmente sposata dalla ditta Tecnis, poi finita nei guai con la giustizia e, per questa ragione, rilevata infine dalla D’Agostino Angelo Costruzioni, nelle vesti di nuovo general contractor. Un investimento importante, da ben 50 milioni di euro, dei quali 40 milioni dovevano essere gestiti in project financing, per la realizzazione di uno scalo che sarebbe servito anche come scalo per navi da crociera e aliscafi, con annessi servizi di ristoro e punti commerciali.

L’Amministrazione comunale non ha comunque abbandonato l’idea di dare a Giardini Naxos il suo porto. Il sindaco ha già annunciato la volontà di avviare una nuova procedura pubblica, puntando alla realizzazione di un marine che possa essere più adatto alla tutela paesaggistica del territorio. È innegabile però, che con la rinuncia dell’attuale progetto, anche Taormina con tutto il suo comprensorio turistico ha perso una enorme chance per ottenere un’infrastruttura che sarebbe stata un ulteriore strumento per potenziare la propria offerta turistica, aprendosi a un mercato del lusso fin ora rimasto fuori dalla possibilità di attracco.

Ricordiamo inoltre che la Perla dello Ionio aveva bocciato, ormai da diversi anni, la possibilità di realizzare un porticciolo nel suo specchio di mare, antistante la baia di Villagonia, dove era stato accertato che l’opera avrebbe deturpato l’ambiente e determinato una speculazione edilizia. Dopo il no del Consiglio comunale, anche Palazzo dei Giurati, con il sindaco Mario Bolognari in testa, avevano invece guardato con ottimismo alla realizzazione del porticciolo a Naxos, come unico approdo per l’intera baia. Esclusa, al momento, la possibilità che se torni a parlare nell’Amministrazione taorminese.

Twitter: @MassimoMobilia