“Postura da smartworking”, è boom di mal di schiena - QdS

“Postura da smartworking”, è boom di mal di schiena

redazione

“Postura da smartworking”, è boom di mal di schiena

martedì 29 Settembre 2020

Non solo i mesi di lockdown, ma anche lo smartworking che ancora prosegue ha messo a dura prova schiena, spalle e collo degli italiani. “Lavorare da casa, magari dal divano, sul letto o su sedie troppo basse o troppo alte, alla lunga ha favorito posture scorrette, che hanno portato a mal di schiena e dolori al collo e alle spalle”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Massimo Alfieri, laureato in psicologia clinica e in scienze motorie, massofisioterapista e preparatore fisico internazionale, docente di Fiosioterapia all’Universià di Ostrava.

“Per evitare questi problemi il consiglio è semplice: fare ginnastica controllata e costante”. Un rimedio “utile non solo per raggiungere e mantenere una buona formafisica – dice l’esperto, ideatore del metodo di Ginnastica posturale sensoriale – ma anche per un equilibrio psicofisico. Si tratta, infatti, di due aspetti collegati. “Il nostro organismo – spiega Alfieri – è complesso e integrato. Se ho costantemente pensieri negativi, la psiconeuroendocrinoimmunologia ci dice che questi avranno ripercussioni sia a livello metabolico ed endocrino, che immunitario. Insomma, tra le altre cose ci rendono più vulnerabili all’attacco dei patogeni, coronavirus incluso. Ecco perchéfare attività fisica è fondamentale per il benessere fisico e psicologico”. Il consiglio dell’esperto è quello di esercitarsi regolarmente, anche in casa (per info e consigli si può consultare la pagina Facebook Ginnastica posturale sensoriale), curando in particolare gli esercizi di allungamento.Ma che cos’è il metodo di ginnastica posturale ideato da Alfieri?

“Si tratta di una tecnica che ha come obiettivo il miglioramento della postura e il ripristino dei fisiologici rapporti psico-mio-fasciali, e utilizza l’allungamento globale organizzato”. Nasce dall’intuizione, supportata da una serie di ricerche scientifiche, dell’esistenza “di una relazione tra plasticità connettivale (un sistema vivo, reattivo, malleabile, in grado di specializzarsi), che utilizza un linguaggio fatto di trazioni/compressioni e una plasticità neuronale (la capacità del sistema nervoso di modificare l’intensità delle relazioni inter-neuronali sinaptiche, di instaurarne di nuove e di eliminarne alcune) che utilizza l’analisi percettiva degli stimoli sensoriali”, spiega l’esperto. è un metodo trasversale poiché è utilizzabile sia in ambito preventivo, sia curativo che in presenza di particolari alterazioni morfologiche (dismorfismi e paramorfismi), come scoliosi, anteposizione del capo, ipercifosi, iperlordosi, ginocchia valghe e vare. Inoltre è una metodica duttile, ossia somministrabile a tutti, grazie ai suoi livelli di difficoltà crescenti.

Il presupposto di base è che il corpo è regolato dal nostro sistema nervoso, e conseguentemente lo è anche la nostra postura. “Diversi studi mostranoche il solo lavoro mio-fasciale non è sufficiente a mantenere o eliminare alterazioni del nostro sistema corporeo. Quindi se vogliamo veramente risolvere definitivamente un problema o mantenere una buona efficienza fisica, è necessario ‘sovrascrivere’ quei programmi disfunzionali”, spiega Alfieri. Proprio questo è l’obiettivo del suo metodo. “Mantenere i muscoli allenati ed elastici è utile per ridurre il rischio di dolori a schiena, collo e spalle”, conclude l’esperto.

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