Prete scambia foto osè con imbianchino, ricattato - QdS

Prete scambia foto osè con imbianchino, ricattato

redazione web

Prete scambia foto osè con imbianchino, ricattato

giovedì 13 Febbraio 2020

A Paternò, nel Catanese, dalla fidanzata dell'uomo, che, dopo aver ottenuto settemila e seicento euro, continuava a chiedere soldi al sacerdote. Il quale alla fine ha denunciato la donna che, arrestata, è ai domiciliari per estorsione

Soldi per evitare la diffusione di sue foto e di un video osé. Questa la richiesta di una donna di 28 anni a un prete della provincia di Catania che aveva scambiato scatti e filmati con il suo fidanzato.

Il sacerdote cedette la prima volta, dandole tremila e seicento euro, e anche una seconda volta, consegnandole altri quattromila euro. Ma alla terza richiesta si presenta ai Carabinieri e la denuncia.

Scattano le indagini e la Procura di Catania chiede al Gip, e ottiene, nei confronti della donna, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per estorsione.

Ad accusare la ventonnenne messaggi, telefonate, cellule telefoniche e accertamenti sui social network.

E proprio su un social network era iniziato tutto nel gennaio del 2019 quando il prete aveva accettato l’amicizia di imbianchino di trent’anni in ritiro con una squadra di calcio dilettanti.

L’imbianchino avrebbe detto di essere interessato a nuove esperienze sessuali pur essendo fidanzato e gli avrebbe inviato una sua foto invitando il prete a un incontro in una struttura alberghiera di un suo conoscente dove non sarebbe rimasta traccia della sua presenze perché non sarebbe stata registrata.

Al diniego del prete l’imbianchino – che non è indagato – ha insistito postando delle sue immagini in cui è ritratto nudo e in posizioni provocanti.

A quel punto il sacerdote ha inviato delle proprie foto e un suo video altrettanto esplicito.

A quel punto l’imbianchino dice al prete che la sua fidanzata, per gelosia, ha controllato il suo cellulare, trovato le immagini e minacciato di denunciare tutto all’Arcivescovado di Catania e alla trasmissione televisiva “Le Iene”.

Poi indica al prete la soluzione: “incontrala e dille che nel 2018 avevo fatto dei lavori di tinteggiatura in parrocchia e che devi saldarmi ancora tremila e seicento euro”.

Il sacerdote accetta, per evitare lo scandalo, e incontra la donna in una villa comunale dove le consegna i soldi.

Lei, con il volto coperto da sciarpa, cappello e occhiali, prende il denaro e lo rassicura: “sono una ragazza di chiesa, felice in questo momento di avere salvato la reputazione di un sacerdote e del mio fidanzato”.

Ma la donna si rifà viva e chiede altri quattromila euro perché, sostiene, era rimasta incinta e i suoi l’avevano cacciata di casa.

Identica modalità di incontro e consegna dei soldi da parte del prete e la promessa “sul bambino che porto in grembo” che non l’avrebbe più chiamato.

Impegno non mantenuto con la terza richiesta di denaro sui social network della vittima, che riceve anche telefonate anonime e una volta viene affrontato anche in strada.

L’ultima minaccia a fare trovare al sacerdote il coraggio di porre fine al ricatto: va in caserma e denuncia tutto ai Carabinieri.

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