CATANIA – Ultimo appuntamento con ordini professionali, associazioni, sindacati e forze sociali per discutere delle linee guida del Piano regolatore generale della città di Catania. C’è tempo fino alle ore 12 dell’11 ottobre per presentare emendamenti e poi, dopo quasi 60 anni dal vecchio Piano “Piccinato”, dal nome dell’architetto che lo ha redatto, lunedì 14 ottobre sarà discusso in Consiglio comunale.
“L’atto che ci apprestiamo a votare è una prerogativa, e anche una scelta, del Consiglio comunale e per questo ringrazio tutti i presidenti di commissione e i consiglieri ai quali abbiamo sottoposto il documento, per l’importante lavoro svolto nell’interesse della città”, ha affermato il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castiglione.
Le opposizioni si sono un po’ lamentate della tempistica dell’incontro, ma il presidente della commissione Urbanistica, Manfredi Zammataro, parla di “ultimo giro di boa di un confrono già iniziato con la Commissione alcuni mesi fa”.
Alcune categorie dei partecipanti all’incontro hanno annunciato delle osservazioni di tipo migliorativo come le associazioni ambientaliste che chiedono una maggiore attenzione per il verde pubblico e il ripopolamento degli alberi ad alto fusto che potrebbero mitigare l’eccessivo caldo. C’è anche chi ha chiesto la tutela dell’artigianato e delle attività commerciali sebbene questo aspetto è più legato alla redazione di un piano del commercio.
Un commercio che però non deve essere basato sulla cementificazione di nuove aree. Anzi. Non ultimo il tentivo di un nuovo supermercato a Cibali a cui il Consiglio ha già detto un primo no. Una storia che si aggiunge alle tante già sentite a Catania e che, come sostiene Zammataro, “va ancora approfondita”.
Le linee guida di quello che sarà il nuovo Piano regolatore sono comunque quasi pronte e delineano una città che prima di fare nuove costruzioni dovrebbe pensare a conservare e ripristinare l’esistente. “Non vogliamo nuova cementificazione e quindi nuova edilizia, ma rigenerare il tessuno urbano già presente. Tra le parole chiave del nuovo Piano anche il verde, la sostenibilità e la mobilità sostenibile. Il riferimento è in particolare alla mobilità su linea ferrata come la metropolitana o le Ferrovie con anche funzione di metropolitana, ma anche al trasporto urbano su gomma. Tutti progetti per cui Catania ha avuto ingenti somme da parte dell’Unione europea.
Attenzione anche al rischio sismico che una città adagiata ai piedi di un vulcano attivo non può non prendere in considerazione. “Possiamo mitigare e questo va di pari passo con il concetto di rigenerazione”, dichiara ancora Zammataro.
Per quanto riguarda il verde cittadino, il nuovo Piano non vuole solo regolamentare il verde pubblico, ma anche quello privato. “Il regolamento che abbiamo approvato diventa fondamentale perché detta le linee all’interno del Piano regolatore generale, non a a caso l’abbiamo approvato prima”. Zammataro lo definisce una “best practice”, perché “nasce anche con la collaborazione delle associazioni ambientaliste”. L’obiettivo è invertire la tendenza del passato per cui “il verde non rimanga una macchia nelle bozze delle cartine, ma che possa essere aumentato e ben tutelato”.