PESCARA – È stata rinviata al prossimo 27 settembre l’udienza preliminare dell’inchiesta sulla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola
(Pescara) spazzato via da una valanga il 18 gennaio del 2017 e nella quale morirono 29 persone.
Tante le costituzioni di parte civile depositate dagli avvocati delle vittime, nel processo che vede 25 imputati, 24 più la società Gran Sasso Reserve. I reati ipotizzati per l’inchiesta madre vanno dal disastro colposo all’omicidio plurimo colposo, alle lesioni plurime colpose, dall’abuso di ufficio al falso ideologico.
Tra gli imputati: il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, gli ex primi cittadini Massiliano Giancaterino e Antonio Di Vico, l’ex presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco, il dirigente Paolo d’Incecco, il comandante della polizia provinciale Giulio Honorati, l’ex prefetto Francesco Provolo. Tre i temi cardine dell’inchiesta: la mancata realizzazione della carta valanghe, lo sgombero delle strade di accesso all’hotel e il tardivo allestimento del centro coordinamento soccorsi.