Variante Omicron, i sintomi, occhio al prurito alla gola e stanchezza - QdS

Variante Omicron, i sintomi, occhio al prurito alla gola e stanchezza

Luigi Ansaloni

Variante Omicron, i sintomi, occhio al prurito alla gola e stanchezza

mercoledì 15 Dicembre 2021

Quello che hanno notato gli studiosi osservando i pazienti colpiti dalla Omicron, anche qui in Italia, è che il sintomo più intenso sarebbe una forte spossatezza, accompagnata da dolori muscolari

Quali sono i sintomi riscontrati nei positivi della variante Omicron? Quello che hanno notato gli studiosi osservando i pazienti colpiti dalla Omicron, anche qui in Italia, è che il sintomo più intenso sarebbe una forte spossatezza, accompagnata da dolori muscolari e ossei. Talvolta potrebbero esserci anche un mal di testa di media intensità e la sensazione di gola irritata. 

Il prurito alla gola, tra l’altro, è un sintomo che non compare in chi è stato contagiato dalla Delta, che invece provocava febbre, difficoltà di respirazione, forte mal di gola, perdita di gusto e olfatto, alterazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue, compromissione polmonare.

Oms: “Tsunami di contagi”

“Stiamo affrontando uno tsunami di contagi covid nel mondo, sia per ala variante Delta (dominante negli ultimi mesi) sia per la Omicron. Non bisogna aspettare ad agire”. L’avvertimento arriva dalla responsabile tecnica per la pandemia di Covid dell’Oms, Maria van Kerkhove, che, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, invita i governi ad agire in fretta.

“E non mi riferisco ai confinamenti – spiega- Prima di iniziare a vedere un aumento dei ricoveri, per favore, usate le mascherine, favorite il telelavoro, limitate i contatti con altre persone, evitate riunioni, investite nella ventilazione, aumentate la sorveglianza dei genomi dei virus e preparate i vostri ospedali”. “Ora è il momento di agire anche contro la variante Delta, perché sta seminando il caos“, aggiunge.

Kerkhove sottolinea che “anche in Europa, che ha alti livelli di vaccinazione, ci sono ancora grandi sacche di persone vulnerabili che non sono state vaccinate o non hanno ricevuto il ciclo completo. E nel resto del mondo ce n’è una quantità enorme. E questo è il grosso problema, qualunque sia la variante. Ci si aspetta che l’Omicron riesca a sfuggire in una certa misura alla risposta immunitaria, ma ciò non significa che i vaccini saranno inutili. Significa solo che potrebbero non proteggere tanto quanto abbiamo visto contro la delta. Quindi, per favore, vaccinatevi”.

Piu’ veloce di Delta

“La variante Omicron” di Sars-CoV-2 “può diffondersi più velocemente della Delta ed è probabile che diventi dominante in Europa”, ha detto dal canto suo Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa.

L’esperto via Twitter invita a mantenere alta l’attenzione sulla diffusione del virus nell’area e ricorda di proseguire sui binari principali già tracciati che prevedono di puntare a “un’alta copertura con vaccini e booster” e di garantire “cure cliniche precoci alle persone vulnerabili”; di agire sulla “prevenzione delle infezioni” con le misure anti-contagio, “dalle mascherine al distanziamento” e dalla “ventilazione” dei locali “all’igiene delle mani”. E infine l’invito è a continuare con le attività per “intercettare e interrompere la trasmissione” del virus: quindi “sorveglianza, test, tracciamento dei contatti”.

Omicron in Sicilia

“Nei laboratori regionali del Cqrc di Palermo è stato sequenziato, anche in Sicilia, il primo caso di variante Omicron. Non è una sorpresa e a questo era predisposto il nostro sistema di sorveglianza epidemiologica”, ha detto qualche giorno fa il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che aggiunge: «Si tratta di un uomo con doppia vaccinazione e, anche per questa ragione, solo con lievi sintomi e isolato al domicilio. La macchina della prevenzione ha provveduto a effettuare il tracciamento tempestivamente».

Musumeci ha quindi rivolto un invito “ancora una volta a tutti i siciliani al rispetto delle dieci cautele principali: vaccinarsi, anche con la terza dose, e adottare ogni misura di precauzione, dall’areare spesso i locali all’uso consapevole della mascherina. Non dobbiamo avere più timori – conclude – di quello che la scienza ci rappresenta, ma dobbiamo immaginare una costante crescita di contagi che le nostre condotte consapevoli possono evitare di creare condizioni di esponenziale crescita dell’ospedalizzazione. Come sempre, molto dipende da noi”.

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