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I siciliani non si vogliono (ancora) vaccinare, un milione i no vax

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I siciliani non si vogliono (ancora) vaccinare, un milione i no vax

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mercoledì 06 Ottobre 2021

I siciliani senza nessuna dose hanno la maglia nera tra le regioni nella fascia che va dai 20 ai 69 anni e sono penultimi, alle spalle della Calabria, dai 70 anni in su

E nonostante tutte le promesse, nonostante tutte le iniziative, nonostante le campagna promosse da Regione, Asp, comuni e compagnia bella, la Sicilia è ancora all’ultimo posto in Italia come percentuale di non vaccinati.

LA SITUAZIONE

I siciliani senza nessuna dose hanno la maglia nera tra le regioni nella fascia che va dai 20 ai 69 anni e sono penultimi, alle spalle della Calabria, dai 70 anni in su. L’unica consolazione riguarda i più i giovani: il 53,7 per cento degli oltre 406mila ragazzi in target si sono vaccinati con la doppia dose, pari al 62% circa.

I NON VACCINATI

Nell’Isola i non vaccinati sono il 23,2 per cento, a seguire la Calabria al 22,1 per cento e la Provincia Autonoma di Bolzano al 22 per cento. In Sicilia quelli che non hanno fatto nemmeno una dose sono poco più di un milione.

Chi fa maggiore resistenza è la fascia 40-49, dove sono quasi 172 mila i no vax. Un numero molto importante, perchè si tratta di gente.

IL CONTAGIO

Sono 321 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 16.368 tamponi processati in Sicilia. L’incidenza sale al 1,9% ieri era all’1,6%.

L’isola scende al secondo posto nei nuovi contagi giornalieri, al primo posto con 363 c’è il Veneto. Gli attuali positivi sono 13.368 con una diminuzione di 249 casi. I guariti sono 560 mentre si registrano altre 10 vittime che portano il totale dei decessi a 6.862.

Sul fronte ospedaliero sono adesso 458 i ricoverati, 28 in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 49, uno in meno rispetto a ieri.

Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 42 casi, Catania 115, Messina 25, Siracusa 44, Ragusa 4, Trapani 41, Caltanissetta 3, Agrigento 35, Enna 12.

LA VACCINAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA

Prosegue in tutta Europa la campagna di vaccinazione anti-Covid. Al 5 ottobre in Italia il 77% della popolazione immunizzabile (dai 12 anni in su) è vaccinato con almeno una dose, mentre in Spagna è l’81%. La Francia si ferma al 75%, il Regno Unito al 72% e la Germania al 68%.

In Italia il 73% della popolazione immunizzabile è vaccinato con ciclo completo (due dosi di Pfizer, Moderna e AstraZeneca o una di Johnson&Johnson). Fa meglio la Spagna (79%), mentre il Regno Unito e la Francia sono al 66% e la Germania al 64%.

Considerando la vaccinazione a ciclo completo, il Portogallo ha un dato ancora più alto: l’85%. La Romania, invece, si ferma al 30%.

La variante Delta ha fatto innalzare all’80% il traguardo previsto per fine settembre. Un obiettivo ancora non raggiunto a livello nazionale, ma alla portata in tempi stretti.

A breve arriveremo all’80%” ha sottolineato il commissario per l’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo ricordando che quando è stato nominato c’erano “4,5 milioni di somministrazioni” ora “siamo a oltre 85 milioni di somministrazioni. Abbiamo superato le 42 milioni e 650mila seconde dosi, e questo vuol dire, come ha detto Brusaferro, che abbiamo una curva dei contagi in discesa, un calo drastico delle ospedalizzazioni, delle terapie intensive e dei decessi e questo mi rincuora”. 

“Stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel e la differenza la stanno facendo i vaccini”, ha detto il microbiologo Andrea Crisanti. “Siamo più fortunati rispetto ad Israele e Inghilterra – ha precisato Crisanti – perchè abbiamo vaccinato più tardi, quindi di fatto siamo ancora protetti. Questo ci dà la possibilità di programmare la terza dose in maniera razionale e in tempo”.

Alle persone che ancora non si sono vaccinate, soprattutto agli over 50, Crisanti ha voluto lanciare un appello dicendo che “queste persone si possono convincere in un solo modo, ossia devono capire che devono avere più paura del virus che non del vaccino”. “E se pensano – ha concluso – che magari ce l’hanno fatta anche questa volta, devono sapere che al virus basta una sola volta per infettarli”. 

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