Quarta ondata, tra dieci giorni il picco, poi la probabile discesa - QdS

Quarta ondata, tra dieci giorni il picco, poi la probabile discesa

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Quarta ondata, tra dieci giorni il picco, poi la probabile discesa

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lunedì 02 Agosto 2021

Lo sottolinea l'epidemiologo Cesare Cislaghi, già presidente dell'Associazione italiana di epidemiologia. Ma il Sud rallenterà meno del Nord.

E’ “presumibile che, se il
trend epidemico resta invariato, il picco dei casi si raggiungerà in Italia fra
una settimana-dieci giorni e poi dovrebbe iniziare il calo”.

Lo sottolinea all’ANSA
l’epidemiologo Cesare Cislaghi, già presidente dell’Associazione italiana di
epidemiologia.

“L’indice di replicazione dei casi, che è quello che segna la accelerazione e la decelerazione dell’epidemia – spiega Cislaghi – ieri 1 agosto era a 1,27 e sta più o meno scendendo dello 0,5 ogni giorno. Se il trend continua a mantenersi costante, fra una settimana circa arriveremo a tale indice con un valore 1 ed il livello 1 indica che i casi non aumentano più e rimangono costanti.

Proprio quando i casi diventano
costanti è il momento massimo, quello definito ‘picco’, poiché dalla crescita
si arriva alla decrescita.

Probabilmente tale picco si
raggiungerà fra una settimana-dieci giorni. Questo se naturalmente il trend dei
contagi rimane invariato”.

“Il massimo in Italia – afferma
– non è raggiunto e inoltre esiste una variabilità tra le Regioni, e il sud
rallenta meno del nord”.

Ciò che ha prodotto l’aumentato numero di contagi nelle ultime settimane, rileva inoltre l’epidemiologo, “è avvenuto 10-15 giorni fa e non sembra che negli ultimi 15 giorni ci sia stata una accelerazione di cause che possono aver ulteriormente fatto aumentare i contagi. Quindi è probabile che l’andamento rimanga invariato.

L’aumento dei contagi si è invece probabilmente innescato a metà giugno, quando si sono chiuse le scuole, sono iniziate le ferie con l’apertura dei luoghi di aggregazione, senza dimenticare le aggregazioni legate agli Europei di Calcio”. L’aumento dei casi “è stato anche favorito dalla variante Delta che tuttavia, a mio parere non è la causa ma una concausa. Probabilmente – conclude Cislaghi – la causa è stato proprio il ritorno alla normalità dell’Italia in bianco ed i comportamenti più rilassati dei cittadini”.

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