Ragusa

Ragusa, ancora polemiche sulla discarica Lanzagallo

RAGUSA – L’annosa polemica della discarica di Lanzagallo non sembra volersi attenuare.

La battaglia, infatti, non si ferma: i comuni di Modica, Ispica e Pozzallo, sono determinati a difendere il sito di contrada Lanzagallo, proprio al confine dei territori dei tre enti locali. A Ispica, in particolare, la vicenda è stata oggetto di discussione in Consiglio comunale, con una mozione di indirizzo presentata dalle forze di opposizione e che è passata con voto unanime in Aula.

Tutti, quindi, sono disposti a voler andare avanti e non fermarsi al parere del Tar che si è espresso favorevolmente sull’insediamento della discarica.

C’è l’ulteriore step, quello del Consiglio di giustizia amministrativa, al quale guardano ora i ricorrenti, dai Comuni al comitato dei residenti.

La discarica “avrebbe un impatto brutale sull’intera zona”

“Una tale discarica, malgrado le moderne tecniche di realizzazione, avrebbe un impatto brutale sull’intera zona – hanno sostenuto da mesi i ricorrenti – avremmo comunque 500.000 metri cubi di cemento armato e un contenitore destinato ad accogliere le frazioni residuali dei rifiuti di tutta la provincia di Ragusa in una contrada di enorme valore paesaggistico e ambientale”.

Anche il Comune di Ispica, quindi, presenterà ricorso al Cga Sicilia insieme ai comuni di Pozzallo, Modica e, forse, Acate per difendere le proprie istanze rispetto alla realizzazione della nuova discarica provinciale in contrada Lanzagallo.

A comunicarlo è il consigliere comunale del movimento politico di Cateno De Luca, Paolo Monaca, promotore, congiuntamente alle forze di opposizione, della mozione che il civico consesso ha esitato all’unanimità.

“Rassicurazioni, in tale direzione – ha aggiunto Monaca – sono arrivate, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, dal sindaco Innocenzo Leontini che ha confermato come gli interessi della città sono quelli che la Srr ripresenti per intero la documentazione per rimodulare la distanza della fascia di rispetto, circostanza quest’ultima che renderebbe compatibili altri siti sul nostro territorio provinciale (tre, quattro, cinque o forse anche di più) e non solo quello di Lanzagallo che, sorgendo in un’area lussureggiante dal punto di vista della vegetazione ed ambientale, subirebbe un danno grandissimo dalla creazione di una discarica”.

“Quindi – ha concluso – dopo che il Tar si è già pronunciato, vedremo di capire quale sarà la decisione del Consiglio di giustizia amministrativo”.