Ragusa

Coronavirus a Ragusa, tra i giovani crescono i contagi

RAGUSA – L’emergenza Covid 19 non è finita. La paura e la preoccupazione avevano lasciato spazio a una ‘timida’ estate che nell’Isola ha fatto il suo corso ma si scontano proprio in questi giorni scelte e decisioni assunte qualche settimana fa.

Il comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica ha fatto il punto della situazione sull’andamento epidemiologico del virus e sulle recenti misure di contenimento della diffusione del virus nell’ambito della prefettura di Ragusa. È stato il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa Angelo Aliquò a illustrare il tutto: lo stesso direttore ha fornito i dati della provincia, evidenziando che il maggior veicolo di contagio è attualmente costituito da fenomeni di assembramento che hanno fatto rilevare un incremento di positivi, prevalentemente di giovane età, per lo più asintomatici che stanno osservando il periodo di quarantena in isolamento domiciliare.

Il dato preoccupa per ciò che concerne gli eventuali ulteriori contagi di fasce di popolazione in età più avanzata, soprattutto anziani. Anche in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico con la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività didattiche in presenza, ulteriore occasione di socializzazione, è stata ribadita, durante la riunione, la necessità di adottare incisive misure di prevenzione rivolte ai più giovani affinché comprendano l’importanza del rispetto delle norme anti contagio, indossando le mascherine laddove richiesto e tenendo comportamenti conformi alle norme vigenti in materia di contenimento dell’epidemia (distanziamento, lavaggio frequente delle mani).

Il prefetto Filippina Cocuzza ha disposto controlli ancora più stringenti e incisivi da parte delle Forze di Polizia e delle Polizie locali al fine di garantire il rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia. Il prefetto stesso ha ricordato le disposizioni nazionali e l’ultima ordinanza regionale, “con l’obbligo della mascherina dalle 18 alle 6 su tutto il territorio italiano anche all’aperto e dovunque non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza personale ma anche la sospensione, all’aperto o al chiuso, delle attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o altri luoghi aperti al pubblico. I comportamenti contrari alle norme sopra richiamate ed il mancato utilizzo delle mascherine in luogo aperto nelle fasce orarie stabilite – ha aggiunto il prefetto – saranno puniti con la sanzione amministrativa prevista dall’art. 4 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19, ovvero con il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3000”.