RAGUSA – Un Consorzio per la tutela e la valorizzazione del marchio Qs (qualità sicura) garantito dalla Regione siciliana per il latte vaccino crudo e derivati. È questa la novità che riguarda il settore del latte di vacca siciliano. È stato costituito a Ragusa, con atto notarile, l’ente che dovrà tutelare tutto ciò che riguarda latte alimentare, latticini e formaggi, iniziativa che rientra nel ‘patto di sviluppo’ del DiProSiLaC ufficialmente riconosciuto dalla Regione con decreto 1292 del 7 luglio 2020.
A seguito della definitiva approvazione, da parte dell’Unione europea, del disciplinare di produzione, il Distretto ha lavorato per la sensibilizzazione dei produttori siciliani interessati, un’attività che ha portato alla costituzione del Consorzio di tutela da parte di un numero ristretto ma rappresentativo di soggetti della filiera.
“L’obiettivo – ha sottolineato il presidente del Consorzio, Enzo Cavallo – è quello di tutelare, promuovere e valorizzare il latte siciliano, quello effettivamente munto negli allevamenti dell’isola, nell’interesse degli allevatori; di garantirne l’origine ai consumatori che vengono così messi nelle condizioni di poter facilmente distinguere, grazie al marchio ufficiale, il latte, i latticini ed i formaggi derivati dal latte siciliano da quelli ottenuti dalla lavorazione di materie prime e/o semilavorati importati, spesso spacciati per prodotti locali.”
“Il nuovo consorzio, – ha aggiunto – già aperto all’adesione dei produttori che ne hanno interesse, ha dimensione regionale e dovrà, come prima cosa, definire la prescritta convenzione con uno degli organismi di controllo che hanno risposto all’apposito bando della Regione, per l’avvio delle procedure per il riconoscimento della conformità degli allevamenti e per l’ottenimento della certificazione del latte vaccino crudo Qs con la precisazione che le aziende che trasformano tale latte potranno, nel rispetto della richiesta regolamentazione, etichettare i derivati facendo espresso riferimento alla provenienza della materia prima con il marchio Qs”.
Dal Consorzio si chiede quindi aiuto alla Regione per scovare tutti i prodotti che eludono l’indicazione dell’origine delle materie prime utilizzate ma sono definiti locali senza esserlo. Altre novità, comunque, sono già in cantiere al Consorzio. “Ora proseguiremo con la costituzione del Consorzio di tutela del latte crudo ovicaprino Qs – ha concluso il presidente Cavallo – per poi passare alla certificazione della produzione avente i requisiti previsti dai disciplinari di produzione. Intanto non si può non rivolgere l’invito, a tutti gli allevatori interessati, di aderire al neo costituito Consorzio per la concretizzazione di un progetto di grande importanza per tutti: dai produttori ai consumatori”.