Ravanusa, palloncini, lacrime e ansia di verità ai funerali - QdS

Ravanusa, palloncini, lacrime e ansia di verità ai funerali

redazione web

Ravanusa, palloncini, lacrime e ansia di verità ai funerali

sabato 18 Dicembre 2021

Potrebbero esserci novità nelle indagini sulla tragedia. Ieri le esequie per Selene e il figlio non ancora nato e per le altre otto vittime dello scoppio che ha sconvolto il paese dell'Agrigentino

Lacrime, rabbia, dolore, ma soprattutto ansia di verità a Ravanusa, dove oggi in tanti si attendono novità nelle indagini sulla tragedia che ha sconvolto il paese dell’Agrigentino: una fuga di gas con un’esplosione che ha fatto crollare quattro palazzine, ne ha danneggiate cento e soprattutto ha ucciso nove persone.

Tra loro Selene Pagliarello, che mercoledì, a 31 anni, sarebbe diventata mamma del piccolo Samuele.

Le bare portate a braccia e i palloncini

Ieri le bare delle vittime, poi portate a spalla dentro la Matrice, erano giunte in un corso Repubblica pieno di corone di fiori.
Nella più grande, una foto di Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina e il cuore più piccolo con la scritta Samuele e un peluche.

A forma di cuore e bianchi, il colore dell’innocenza, erano anche alcuni delle diecine di palloncini liberati al passaggio del feretro della giovane donna in quello che è stato il momento più straziante dei funerali delle nove vittime, svoltisi alla presenza del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e del presidente della Regione Nello Musumeci.

L’Arcivescovo, “Rialzarci dopo questa tragedia”

“Che senso ha tutto questo – ha detto durante l’omelia l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano – me lo chiedo insieme a voi. Una tragedia che forse una maggiore prudenza e attenzione avrebbe potuto evitare”.

“Si è fatto buio – ha aggiunto – nelle vite delle vittime, delle loro famiglie, di Ravanusa e Campobello di Licata dove abitavano Selene e Giuseppe e dove sarebbe arrivato il piccolo Samuele che non ha fatto in tempo a nascere, ma che era a pieno titolo uno di noi. Da questa, come da tante tragedie della storia, dobbiamo rialzarci”.

Ma il dolore è grandissimo: “La casa è vuota, le bambine piangono – ha detto Eliana, moglie di Giuseppe Carmina, il pittore di 33 anni che è stato l’ultimo a essere estratto, con il padre, dalle macerie – ma con Cristo tutto diventa più sopportabile. Non fermiamoci al materiale perché tutto, con uno scoppio, viene distrutto. Il mio Peppe non è in quella bara perché lui vivrà per sempre”.

Il Sindaco, “Pensare alla ricostruzione”

Dolore e ansia di verità, si diceva. Ma anche di normalità.

Non a caso il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, visibilmente commosso, ha dichiarato: “Intitoleremo una strada alle vittime della strage di via Trilussa, ma dobbiamo pensare alla ricostruzione”.

“Si apra – ha detto – il libro della concretezza per le decine di sfollati. Questo è il momento del dolore e della commemorazione, ma dobbiamo pensare alle persone che non hanno più nulla. Noi non dimenticheremo ciò che è accaduto nel luogo più sicuro nella vita di ognuno di noi: la casa”.

Le novità nelle indagini

Ma ieri non è stato soltanto il giorno del dolore e del ricordo: infatti il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, con la pm Sara Varazi, i consulenti tecnici della Procura di Agrigento e i Vigili del fuoco hanno compiuto un sopralluogo sull’area del disastro. E i tecnici nominati dalla Procura hanno svolto verifiche e accertamenti.

Quello che tutti si attendono, per ansia di giustizia e di verità, è l’emissione dei primi avvisi di garanzia che daranno una prima idea di chi sono le responsabilità di questa tragedia.
Ieri, ai funerali, c’erano anche il capo nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio e il prefetto Laura Leo che è a capo del dipartimento dei Vigili del fuoco, accolti dalla prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017