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Ravanusa, ancora due dispersi, Calogero Carmina e il figlio Giuseppe

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Ravanusa, ancora due dispersi, Calogero Carmina e il figlio Giuseppe

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martedì 14 Dicembre 2021

Sono passati due giorni e due notti da quando un’esplosione ha seminato morte e devastazione a Ravanusa. Gli ultimi quattro corpi, individuati ieri poco dopo le 6,30

Non sono ancora stati trovati i corpi di Calogero e Giuseppe Carmina, padre e figlio, gli ultimi due dispersi dell’esplosione avvenuta a Ravanusa sabato sera in cui sono morte sette persone.

Dove potrebbero trovarsi Calogero e Giuseppe Carmina

I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte rimuovendo le macerie di quello che era l’appartamento del padre, dove il figlio era andato per un saluto veloce, ma dei corpi dei due non c’è traccia. Si continuerà dunque a scavare per rimuovere le macerie e arrivare al livello della strada: non è escluso, infatti, che i due potessero trovarsi proprio lì al momento dell’esplosione.

Sul posto vigili del fuoco, con l’ausilio di un cane molecolare, e personale della protezione civile.

Parallelamente alle ricerche si è iniziato a portare via le macerie anche perché, senza spostare parte delle tonnellate di cemento e pietre provocate dall’esplosione diventa impossibile proseguire le operazioni di soccorso.

Sono sette le persone senza vita estratte dalle macerie

Tra le vittime accertate, le ultime in ordine di tempo, c’è Selene, la giovane donna incinta di 9 mesi che a giorni avrebbe dovuto partorire Samuele. Con lei, infermiera, dalle macerie di via Trilussa i soccorritori hanno estratto i corpi esanimi del marito Giuseppe, e dei suoceri Angelo ed Enza. Una famiglia distrutta.

Le indagini sulla tragedia, le criticità della rete del gas agrigentina

L’indagine della procura avrebbe già preso una direzione ben precisa. Si cercano le cause dell’esplosione nel cosiddetto “punto zero”. Perché sotto le macerie di due palazzine disabitate all’ingresso di via Trilussa, la seconda e la terza sulla destra, secondo quanto riportano oggi alcuni quotidiani, è lì che si sarebbe accumulata una bolla di gas, in seguito a una perdita nella conduttura. L’ipotesi principale è quella di un tubo rotto a causa di movimenti del terreno con la creazione di una grossa sacca di gas nel sottosuolo, che è poi esplosa.

L’obiettivo è capire con certezza perché il tubo si sia rotto. Forse per la frana che interessa da tempo la zona, ma forse per altri motivi. L’esplosione partita dalla destra di via Trilussa ha investito con forza dirompente le due palazzine a sinistra, dove abitavano i nove morti.

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