Razzismo, ventenne d'origine senegalese accerchiato e picchiato - QdS

Razzismo, ventenne d’origine senegalese accerchiato e picchiato

redazione web

Razzismo, ventenne d’origine senegalese accerchiato e picchiato

lunedì 10 Febbraio 2020

E' accaduto a Palermo dove trenta adolescenti lo hanno circondato colpendolo con pugni in faccia, gridando "negro di m…". La Polizia sta vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza per individuare i colpevoli

Un palermitano di vent’anni, originario del Senegal, è stato aggredito la notte tra sabato e domenica a Palermo, in via Cavour, centro della movida, da un gruppo di adolescenti che gli hanno dato un pugno in faccia, gridando “negro di m…, vai via da qui”.

Il giovane è stato soccorso dal 118 e portato in ambulanza all’ospedale Civico. Guarirà in dieci giorni.

“Stanotte mio figliolo ritornava a casa da lavoro. Perché tutto questo odio solo per il colore della pelle?” ha detto la madre che ha denunciato l’accaduto alla polizia.

L’unica colpa di Kande Boubacar era stata quella di percorrere il centro in bicicletta per tornare a casa.

Il gruppo lo blocca all’altezza di via Spinuzza, a pochi passi dal teatro Massimo, e subito partono le botte, da cui lui cerca di ripararsi.

Si difende ma non riesce a schivare i pugni che lo raggiungono al volto.

Sono quasi le due di notte. In giro c’è ancora tanta gente, che resta sorpresa e forse impaurita. Tutti osservano la scena di violenza razzista ma nessuno interviene.

Solo due ragazzi si piazzano al fianco di Kande e uno chiama le forze di polizia.

Quando gli aggressori si rendono conto che il giovane non è più solo si dileguano velocemente.

Ora la polizia cerca di ritrovare i loro volti nelle immagini dei sistemi di videosorveglianza e tracce utili nelle testimonianze della vittima, che davanti ai poliziotti è scoppiata a piangere, e di altre persone che hanno assistito all’aggressione.

Pare che i sospetti si stiano indirizzando su alcuni adolescenti.

Kande viene soccorso dagli uomini del 118 e medicato in ospedale. Guarirà in dieci giorni.

Ma non è la gravità dei lividi sul volto tumefatto, che il giovane mostra in una foto postata su Facebook, a suscitare impressione.

Il popolo dei social coglie soprattutto il carattere razzista dell’aggressione e scrive tutto il proprio sdegno.

“Mi vergogno per ciò che siamo diventati”, commenta una donna. E un’altra aggiunge: “Stanotte Kande ritornava a casa dal lavoro. Perché tutto questo odio solo per il colore della pelle?”.

C’è anche chi gli chiede scusa “per la cattiveria e la violenza usate su di lui”.

E non mancano le critiche venate da amarezza verso tutti quelli che assistevano inermi al pestaggio. Si fa sentire anche Kande, che fa il cameriere in un ristorante e proclama il suo amore per la città che lo ha accolto e per la donna, Nunzia Miraglia, che tre anni fa lo ha “adottato” dopo la perdita della madre.

“Vi ringrazio ancora – dice Kande – e urlo con voce alta che Palermo è una bellissima città, accogliente e antirazzista. Ci sono pochi ai quali consiglio di girare un po’ il mondo e vedere come funzionano le cose. Sono veramente animali, troppo chiusi. Essere nero o bianco che senso ha?”.

A Palermo, secondo il sindaco Leoluca Orlando, c’è solo una piccola minoranza di “incivili, barbari e codardi”.

La maggioranza è fatta invece di persone di cui, sottolinea Orlando, la città può andare orgogliosa. E tra loro ci sono certamente “quei giovani palermitani che sono intervenuti a difesa di Kande” e lo stesso ragazzo senegalese “che nonostante tutto quello che gli è accaduto conferma il suo amore per Palermo”.

Se i responsabili saranno individuati e giudicati, il Comune sarà parte civile.

Intanto, tra le tante espressioni di solidarietà arrivate al giovane d’origine senegalese ci sono persino quelle di due consiglieri comunali della Lega Nord, Igor Gelarda e Alessandro Anello.

Omettendo le responsabilità del Carroccio nelle discriminazioni razziali contro stranieri e meridionali, Gelarda e Anello non hanno saputo che attaccare l’amministrazione di Palermo affermando che la città è insicura e vi vengono aggredite persone “di ogni colore”.

Probabilmente i due sognano delle belle ronde padane.

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