Reddito cittadinanza, decine di denunciati nell'Agrigentino - QdS

Reddito cittadinanza, decine di denunciati nell’Agrigentino

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Reddito cittadinanza, decine di denunciati nell’Agrigentino

venerdì 30 Luglio 2021

I Carabinieri hanno riscontrato molteplici irregolarità nelle modalità di autocertificazione che hanno consentito di percepire il beneficio a oltre settanta persone, tutte denunciate

Oltre settanta persone residenti in vari Comuni della provincia di Agrigento sono state denunciate, dai Carabinieri, alle Procure di Agrigento e Sciacca per avere percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.

Della complessa attività investigativa e analisi documentale si sono occupati i militari dell’Arma del comando provinciale con il supporto del nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro.

Le indagini hanno consentito di riscontrare molteplici irregolarità in merito alle autocertificazioni prodotte per ottenere il sostegno economico.

C’era chi lavorava “in nero”, la maggior parte. Ma anche chi era stato condannato o arrestato, qualcuno addirittura per mafia. Sono 77 i denunciati dai carabinieri di Agrigento di indebiti percettori del reddito di cittadinanza.

Tra loro 22 stranieri che hanno problemi con la giustizia. Il primato dei denunciati spetta a Porto Empedocle, seguito da Favara e Licata. L’attività di controllo, avviata lo scorso maggio, è stata effettuata dai militari del comando provinciale di Agrigento con il supporto del nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro.

Le posizioni reddituali e la documentazione fiscale esaminata è stata quella di oltre 4.500 soggetti, su complessivi 50 mila che hanno il reddito di cittadinanza nell’Agrigentino, che hanno fatto richiesta del sussidio economico.

Sono state riscontrate molteplici irregolarità nelle autocertificazioni: c’è chi ha omesso di dichiarare d’essere finito nei guai con la giustizia o d’essere stato addirittura condannato, chi ha dimenticato di segnalare che aveva incassato una vincita al Lotto o al Gratta&Vinci e chi non ha riferito che aveva iniziato a lavorare, perché tanto lo stava facendo “in nero”.

Gli stranieri, 22 appunto, hanno invece prodotto certificazioni false sulla loro residenza nell’Agrigentino o sul fatto che fossero in Italia da 10 anni. Le somme indebitamente percepite ammontano a circa 750 mila euro ed è stato attivato l’ufficio dell’Inps per il recupero coattivo della somma e per la revoca del sostegno economico.

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