Regione, il bilancio del governatore Nello Musumeci - QdS

Regione, il bilancio del governatore Nello Musumeci

redazione web

Regione, il bilancio del governatore Nello Musumeci

mercoledì 01 Gennaio 2020

Nel suo messaggio di auguri ai siciliani attraverso la pagina Facebook della Regione ha sottolineato come il "lavoro faticoso cominci a dare risultati" e, pensando a far tornare i giovani, ha chiesto a Roma maggiore attenzione per l'Isola

“Quello che ci lasciamo alle spalle è stato un altro anno di duro lavoro, come impone del resto la difficile condizione di una Regione che da tanto tempo vive una crisi diffusa in quasi tutti i settori”.

Lo ha detto il governatore Nello Musumeci, durante il messaggio di auguri ai siciliani attraverso la pagina Facebook della Regione.

“Siamo in coda – ha continuato – in molte classifiche nazionali e stiamo pesantemente pagando omissioni ed errori recenti e remoti, compiuti tanto a Palermo quanto a Roma. Con quel passato, fatto non solo di ombre, abbiamo definitivamente chiuso. E il faticoso lavoro di questi primi due anni alla Regione comincia a dare alcuni incoraggianti risultati: il Pil sale più del previsto e l’occupazione è in lieve aumento; le esportazioni nell’ultimo trimestre sono tornate a crescere e l’industria delle costruzioni è in netta ripresa, grazie anche all’azione del Governo regionale che ha molto accelerato sulla spesa pubblica per investimenti. In centinaia di cantieri oggi si lavora nei Comuni dell’Isola con risorse messe a disposizione dalla Regione”.

“A Roma chiediamo più attenzione per Isola”

“Dopo anni di denaro sperperato – ha proseguito nel messaggio -, oggi ci impongono di operare al bilancio pesanti tagli: risaneremo pure le finanze regionali ma non faremo mai gravare sulle fasce più deboli il peso di colpe altrui”. Lo ha detto il governatore Nello Musumeci, durante il messaggio di auguri ai siciliani attraverso la pagina Facebook della Regione.

“Al Governo nazionale, che ci ammette ad una rateizzazione decennale del disavanzo – ha proseguito – chiediamo però più attenzione per la Sicilia: qui servono grandi infrastrutture, reti ferroviarie efficienti, autostrade sicure, strade statali e provinciali percorribili, procedure burocratiche snelle, tariffe aeree ridotte, prodotti petroliferi defiscalizzati, enti locali con risorse certe”.

“La nostra Isola – ha continuato – deve diventare un luogo in cui valga la pena di investire, con un ruolo non più periferico, ma di centralità economica e culturale rispetto al bacino mediterraneo. Questo è l’ambizioso obiettivo per cui continueremo a lavorare nell’immediato futuro. Ci vorranno ancora anni di duro e appassionato impegno da parte di tutti, neutralizzando la insidiosa illegalità e il diffuso sentimento di rassegnazione che da secoli accompagna noi siciliani. La strada è lunga ma l’abbiamo già imboccata. E dobbiamo percorrerla per intero. Tutti. Perché assieme possiamo farcela”.

“Lavoriamo per far tornare i giovani”

“Assieme al sostegno alle imprese – ha aggiunto – e alla crescita del mercato formativo, che sarà reso più agile anche per effetto della riforma approvata in Parlamento, il Governo ha voluto operare per chiudere la stagione del precariato: lo abbiamo fatto negli Enti locali, nella sanità, nell’amministrazione della Regione”.

“Sono contento – ha proseguito – che fino ad oggi per quasi diecimila lavoratori siciliani la pagina di un lavoro precario si sia definitivamente archiviata. Ma dobbiamo pensare, anche e soprattutto, a chi ha dovuto lasciare la Sicilia e vorrebbe tornarci. Lo stiamo facendo anche con i concorsi che abbiamo indetto nel sistema sanitario: più di mille lavoratori sono già rientrati a casa. E molti altri ancora lo potranno fare grazie alle tante selezioni che verranno espletate nel 2020”.

“Dobbiamo continuare a lavorare affinché i nostri giovani, se costretti ad andare all’estero, possano rientrare per mettere a profitto qui le esperienze maturate, non solo nel lavoro dipendente. Ma anche nell’auto-imprenditorialità”.

“E mi piacerebbe – ha concluso – invitare gli imprenditori siciliani diventati famosi nel mondo a realizzare nell’Isola un loro progetto: un modo assai encomiabile per rendere un servizio alla Terra madre”.

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