Regione, ok a ripiano decennale del disavanzo 2018 (1,7 miliardi) - QdS

Regione, ok a ripiano decennale del disavanzo 2018 (1,7 miliardi)

Raffaella Pessina

Regione, ok a ripiano decennale del disavanzo 2018 (1,7 miliardi)

sabato 16 Gennaio 2021

Il via libera da Roma sblocca lavori all’Ars sull'esercizio provvisorio. La Regione si impegna al riequilibrio della spesa corrente Guarda Armao in conferenza stampa a Catania

PALERMO – È andato a buon fine il confronto Stato Regione sul ripianamento del disavanzo della Sicilia (un miliardo e 740 milioni) che verrà spalmato in 10 anni.
Il vicepresidente e assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, che si era si è recato mercoledì a Roma per la firma dell’accordo ne ha parlato oggi nel corso della Conferenza stampa in corso a Catania nella sede della Regione Siciliana.

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Il consiglio dei ministri ha quindi approvato un decreto legislativo che introduce modifiche all’articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158, sulle norme di attuazione dello Statuto della Regione siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli.

“Ferma restando la competenza statale esclusiva in materia di armonizzazione dei bilanci – è scritto in una nota di Palazzo Chigi – le nuove norme stabiliscono che le quote di disavanzo non recuperate relative al rendiconto 2018 della Regione potranno essere ripianate in dieci esercizi e che, per far fronte agli effetti negativi derivanti dall’epidemia da Covid-19, le quote di copertura del disavanzo da ripianare nell’esercizio 2021 sono rinviate, per tale sola annualità, all’anno successivo a quello di conclusione del ripiano originariamente previsto”. Nell’accordo sottoscritto sono contenuti specifici impegni di riequilibrio strutturale della parte corrente del bilancio, in particolare attraverso la riduzione della spesa corrente e meccanismi di garanzia per il rispetto degli impegni assunti. In merito all’Accordo i deputati nazionali alla Camera dei deputati Eugenio Saitta e Simona Suriano del Movimento Cinque Stelle evidenziando la necessità di una politica regionale seria e rigorosa sul fronte dei conti pubblici.

La Regione Siciliana è stata salvata dal fallimento e questa è già una grande notizia – hanno detto Saitta e Suriano in una nota congiunta – Con l’accordo siglato si scrive una pagina storica per la Regione che aveva un disavanzo che superava il miliardo e mezzo di euro, una pagina frutto della cattiva politica che per anni ha governato l’Isola. Una politica che ha visto, negli ultimi anni, un governo Musumeci immobile e incapace di invertire la tendenza. Grazie al governo Conte e al lavoro di raccordo del Movimento Cinque Stelle questo disavanzo sarà spalmato in 10 anni. Adesso è la Regione che deve dimostrare la volontà di tagliare le spese inutili, di smantellare inutili e costosi carrozzoni, di razionalizzare le partecipate e di eliminare i costosi fitti passivi. Inoltre ancora attendiamo la Regione Siciliana e il taglio dei vitalizi: nonostante il lavoro di pungolo dei nostri deputati regionali ancora non si è arrivati all’obiettivo e ciò costituisce un motivo di rossore per chi sta impedendo la riforma”.

Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars ha dichiarato che ora il governo non ha più alibi. “Ancora una volta, pur in un momento particolarmente complesso, il governo nazionale ha dimostrato grande senso di responsabilità andando incontro alle esigenze della Regione Siciliana con l’accordo per il ripiano pluriennale del disavanzo 2018. Adesso il governo Musumeci non ha più alibi, presenti il bilancio di previsione 2021/2023 ed attivi un programma urgente di riforme strutturali per la riqualificazione della spesa e per investimenti produttivi”.

Si dichiarano non soddisfatti Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del sindacato Siad-Csa-Cisal. “L’accordo tra la Regione Siciliana e lo Stato sul ripiano decennale del disavanzo prevede tagli milionari in molti settori, ma la musica è sempre la stessa: a pagare il conto, come sempre, saranno i lavoratori. I tagli lineari decisi dal Governo Musumeci e adottati senza alcun confronto con i sindacati comporteranno una riduzione del 20% delle risorse destinate al salario accessorio del personale regionale, pari a 10 milioni di euro: non si capisce davvero come faranno a migliorare i servizi, visto che a breve non sarà possibile nemmeno garantire quelli essenziali”.

Riduzione strutturale spesa corrente: i dettagli dell’accordo Stato-Regione

L’accordo firmato questa settimana tra la Regione Sicilia e il governo nazionale per ripianare il disavanzo in 10 anni prevede, affinché possa essere valido, alcune condizioni di non poco conto. Esse prevedono non solo azioni e interventi finanziari, ma anche legislativi e di riforma, oltre all’obbligo di presentare una certificazione annuale dell’operato. Eccole nel dettaglio:

Riduzione della spesa corrente
La Regione si impegna a realizzare per gli anni dal 2021 al 2029 riduzioni strutturali degli impegni di spesa corrente, rispetto a quelli risultanti dal consuntivo 2018, in misura non inferiore alla riduzione totale della spesa corrente indicata per ciascun anno. Escluse riduzioni in alcuni settori tra cui la sanità, e il concorso alla finanza pubblica.

Settori di intervento di riduzione della spesa
La Regione siciliana dovrà razionalizzare le partecipazioni societarie e chiudere definitivamente le società partecipate in liquidazione e gli enti in dismissione, ridurre i vitalizi dei consiglieri regionali e ridurre progressivamente i trasferimenti all’Ars, recepire la normativa statale sul lavoro agile per il personale regionale, e ridurre il trattamento accessorio del personale anche dirigenziale. La Regione dovrà attuare alcune riforme tra cui quella dei consorzi di bonifica, della semplificazione amministrativa e dei forestali, ridurre la spesa degli affitti per gli uffici regionali e gli oneri per i contratti derivati. Verranno ridotti infine i compensi degli organi di amministrazione e controllo e della dirigenza, delle consulenze e degli incarichi. Dovranno infine essere incrementati gli investimenti attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari.

Limite all’esercizio provvisorio
La Regione si impegna a non autorizzare con propria legge l’esercizio provvisorio oltre il 28 febbraio 2021 ed entro il 28 febbraio 2021, la Regione si impegna ad approvare il piano di rientro del disavanzo in esecuzione dell’accordo.

Scadenze annuali
Entro il 30 aprile di ciascun anno, la Regione trasmette una certificazione per la verifica di quanto previsto nell’accordo ad un apposito tavolo Stato – Regione, composto da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La certificazione dovrà essere predisposta sulla base di dati di preconsuntivo ed aggiornata e ritrasmessa dopo l’approvazione del rendicon​to. Se non verranno rispettati gli impegni previsti ed anche se non verrà trasmessa la certificazione, verrà a cadere il regime di ripiano pluriennale del disavanzo.

Cooperazione a supporto
Il Governo si impegna ad individuare modalità di cooperazione volte a supportare le attività di contenimento e di riqualificazione della spesa da realizzare nel periodo temporale da parte della Regione siciliana, senza oneri a carico della finanza pubblica.

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