Riapertura negozi, le Regioni spingono, Boccia frena - QdS

Riapertura negozi, le Regioni spingono, Boccia frena

Raffaella Pessina

Riapertura negozi, le Regioni spingono, Boccia frena

giovedì 07 Maggio 2020

I governatori in Conferenza delle Regioni: "Entro 17/5 varare nuovo Dpcm per consentire alle Regioni stesse di procedere autonomamente". Il ministro per gli Affari regionali in videoconferenza: "Prima l'esame dei dati sui contagi"

Si preannuncia più difficile del previsto l’organizzazione della ripartenza di tutte le attività in Italia. L’avvio della Fase 2 è stato regolamentato dal Dpcm di fine aprile, ma le Regioni scalpitano soprattutto perché la stagione estiva è alle porte e nelle regioni a maggiore vocazione turistica, compresa la Sicilia, si cerca di recuperare il tempo perduto, pur sapendo di non poter fare affidamento sull’arrivo in Italia di turisti stranieri.

Ma anche i negozi fino ad ora rimasti chiusi, hanno bisogno di tornare alla normalità. Intanto, si è tenuta oggi una videoconferenza tra il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia e i governatori delle Regioni italiane per mettere a punto una serie di iniziative sule riaperture delle attività commerciali. Dal prossimo 11 maggio verrà effettuato l’esame dei dati raccolti con il monitoraggio del ministero della Salute sul contagio da Covid 19.
In base ai risultati si potrebbero decidere delle differenziazioni regionali sulle riaperture dal 18 maggio prossimo. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti ha chiesto invece via libera alle attività commerciali dall’11 maggio e dal 18 maggio, scadenza del Dpcm, poteri alle Regioni per tutte le riaperture.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alla guida della Conferenza delle Regioni, si affianca chiedendo l’anticipazione delle riaperture. “Se i contagi continuano a scendere – ha detto Bonaccini – Conte deve anticipare le scadenze che aveva indicato. Adesso bisogna accelerare per una ripartenza governata e in sicurezza. E serve avere coraggio. Abbiamo posto il tema delle aperture differenziate dal 18 maggio, se in queste due settimane il contagio continuerà a rallentare mi auguro ci sia una disponibilità”.

Stessa richiesta arriva anche da parte di altri governatori, da Luca Zaia a Massimiliano Fedriga, che invocano l’anticipazione delle riaperture. Per il presidente del Veneto il lockdown è finito: “Siamo pronti a riaprire tutto anche prima del 18 maggio”. Lo stesso ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia Fedriga che individua nell’11 maggio la data a cui anticipare le riaperture. Alla fine la Conferenza delle Regioni ha messo nero su bianco queste richieste approvando all’unanimità un documento che chiede che fin da lunedì 11 maggio si possa riaprire il commercio al dettaglio e che dal 17 quando scadrà il Dpcm firmato il 26 aprile scorso questa norma decada e venga totalmente attribuito alle regioni la responsabilità di elaborare un calendario completo di riaperture sin dal 18 maggio. Il Dpcm del 26 aprile, lamentano ancora le Regioni, nonostante le prime indicazioni per la riapertura, non ha previsto un cronoprogramma relativamente alle numerose attività ancora sospese o chiuse”.
Secondo le Regioni c’è “il rischio” che “una sospensione prolungata” delle “attività economiche non contemplate nel decreto mette fortemente a rischio la sopravvivenza di migliaia di attività economiche, determinanti per le diverse economie regionali e per la tenuta del tessuto sociale del Paese”. Tutto ciò nonostante i dati epidemiologici – si legge ancora nel documento delle Regioni – siano “in costante diminuzione in tutto il territorio nazionale ed è stato attivato un sistema di monitoraggio da parte del Ministero della Salute per verificare eventuali recrudescenze dell’epidemia e monitorare il rischio contagio” e “il livello di saturazione delle strutture ospedaliere è in costante diminuzione” ed è in corso “anche col sostegno del Governo attraverso ulteriori ed imminenti provvedimenti, il potenziamento strutturale della rete sanitaria”.
Per questo le Regioni chiedono che “entro il 17 maggio venga adottato un nuovo dpcm con il coinvolgimento delle Regioni per consentire alle Regioni stesse di procedere autonomamente, sulla base delle valutazioni delle strutture tecniche e scientifiche dei rispettivi territori, a regolare le riaperture delle attività”.

Di diverso avviso l’Anci (Associazione nazionale dei comuni) che concorda invece con l’impostazione del ministro Francesco Boccia sulle riaperture e, per bocca del presidente Antonio Decaro, sindaco di Bari rinuncia ai poteri e alle prerogative dei sindaci per rispettare le linee guida nazionali.

Raffaella Pessina

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