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Riaperture, scontro Regioni-Governo, chiesto incontro con Draghi

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Riaperture, scontro Regioni-Governo, chiesto incontro con Draghi

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giovedì 22 Aprile 2021

Le Regioni contro il governo Draghi sulla questione riaperture e coprifuoco, i governatori chiedono un incontro urgente al premier prima dell’entrata in vigore del decreto del 26 aprile

Le Regioni e le Province autonome prendono atto con amarezza delle decisioni emerse in Cdm in relazione al tema della percentuale minima per la didattica in presenza” per le scuole superiori, “in contrasto con le posizioni concordate in sede di incontro politico, alla presenza di cinque ministri, dei Presidenti di Regioni e Province autonome, Anci e Upi, nonché con le istruttorie condotte nell’ambito dei tavoli prefettizi. Un metodo che non ha privilegiato il raccordo tra le diverse competenze che la Costituzione riconosce ai diversi livelli di Governo”. È quanto si legge nella lettera delle Regioni al premier Draghi.

Posticipare il coprifuoco dalle 22 alle 23. È una delle richieste contenute nella lettera che le Regioni hanno inviato al premier Mario Draghi.

“In ragione dell’approssimarsi della stagione estiva caratterizzata dall’ora legale e, in considerazione della riapertura delle attività sociali e culturali – si legge nella missiva -, si propone di valutare il differimento dell’interruzione delle attività e della mobilità dalle ore 22 alle ore 23“.

“Si rende necessario che le
norme previste dal prossimo provvedimento vengano accompagnate da serie misure
di controllo del territorio per il rispetto delle prescrizioni di legge, al
fine di evitare assembramenti e conseguentemente aumento di contagi”.

Nella lettera inviata al premier Mario Draghi, le Regioni chiedono di consentire gli allenamenti individuali nelle palestre già da lunedì 26 aprile. I governatori chiedono di consentire “in una logica di gradualità, lo svolgimento delle attività individuali con la presenza di un istruttore già a partire dal 26 aprile, nel rispetto delle linee guida approvate dalla Conferenza e delle seguenti ulteriori prescrizioni di sicurezza: impossibilità di praticare attività di gruppo (corsi e allenamenti); possibilità di svolgere esclusivamente lezioni o allenamenti individuali; accesso solo con prenotazione obbligatoria; in palestra, utilizzo della mascherina a protezione delle vie aeree da parte dell’allenatore/istruttore e dell’utente (tranne che durante l’attività fisica). Una riapertura coerente anche con le altre misure in ragione del fatto che nel decreto si prevede la possibilità di esercitare tutti gli sport da contatto all’aperto”.

Le Regioni ritengono “necessario consentire, nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, l’effettuazione dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all’esterno, senza differenze di trattamento con riguardo agli orari di somministrazione (pranzo, cena)”.

“Una tale previsione – scrivono le Regioni in merito alla misura prevista dal dl sui ristoranti aperti con posti a sedere solo a cena – rischia di discriminare gli esercizi che dispongono degli spazi esterni rispetto a coloro che non ne dispongono”.

Programmare le riaperture del settore del wedding e delle piscine al chiuso. Sono due delle richieste contenute nella lettera che le Regioni hanno inviato al premier Mario Draghi. “Si richiede – si legge – di inserire un’apposita previsione per la riapertura delle piscine al chiuso. Parimenti si richiede di prevedere la riapertura del settore del wedding”.

Nella lettera inviata dalla Conferenza delle Regioni al premier Mario Draghi si “sottolinea la necessità della previsione di un’apposita norma” nel prossimo decreto “che consenta di modulare le aperture delle attività in relazione all’andamento della situazione epidemiologica“.

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