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Riciclaggio, nuovo sequestro per l’imprenditore Giacchetto

redazione

Riciclaggio, nuovo sequestro per l’imprenditore Giacchetto

lunedì 10 Agosto 2020

La Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura, ha sequestrato nei confronti dell’imprenditore Faustino Giacchetto, dei due figli, e di Gioacchino Imburgia, tre immobili nel comune di Santa Marina Salina (Me), ritenute oggetto di riciclaggio e auto-riciclaggio.

L’indagine delle Fiamme Gialle ha tratto origine dagli accertamenti svolti qualche anno fa nei confronti di un “comitato d’affari” ideato, promosso e diretto da Giacchetto e composto da numerosi professionisti ed imprenditori che, attraverso un giro sistematico di corruzione di esponenti politici e dirigenti pubblici, nonché lo “schermo” di uno storico ente di formazione professionale siciliano (il C.I.A.P.I.), aveva illecitamente percepito contributi pubblici per diversi milioni di euro e condizionato il regolare svolgimento delle gare di appalto per la gestione di “grandi eventi” in Sicilia.

Giacchetto è stato destinatario, nel giugno 2013, di misure cautelari e, successivamente, di un’ingente confisca patrimoniale.

Successivi approfondimenti d’indagine hanno consentito di appurare che Giacchetto, nel corso delle indagini a suo carico, aveva effettuato operazioni finanziarie e immobiliari finalizzate a sottrarre parte del proprio patrimonio ad eventuali provvedimenti di sequestro.

In particolare, nel marzo del 2013, pochi mesi prima di essere tratto in arresto, aveva emesso tre assegni circolari per un totale di euro 550mila a favore della società immobiliare Gestione Residenze Siciliane Srl, con sede a Bagheria, rappresentata dall’imprenditore Gioacchino Imburgia, senza alcun atto scritto, così integrando il reato di trasferimento fraudolento di valori. A dicembre del 2018, dopo la definizione del primo grado della procedura di prevenzione a carico di Giacchetto, la società immobiliare ha ceduto ai figli di questo tre unità immobiliari nel comune di Santa Marina Salina per un prezzo complessivo di euro 550mila, corrisposto utilizzando proprio i tre assegni consegnati a Imburgia nel marzo del 2013. In tal modo Giacchetto è riuscito a sottrarre tale somma all’esecuzione dei sequestri (penale e di prevenzione) disposti nei suoi confronti e dei suoi congiunti.

I tre immobili, del valore complessivo stimato in circa 850mila euro, sono stati messi “a reddito” dai Giacchetto, utilizzandoli per locazioni brevi a fini turistici.

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