Ricongiungimento coppie binazionali, sedotte e abbandonate - QdS

Ricongiungimento coppie binazionali, sedotte e abbandonate

Dario Raffaele

Ricongiungimento coppie binazionali, sedotte e abbandonate

venerdì 11 Settembre 2020

Il Dpcm 7 settembre 2020 ha introdotto la possibilità di ingresso in Italia, anche dai Paesi extra Ue, per le persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile con cittadini italiani

CATANIA – Innamorati internazionali di tutto il mondo… sedotti e abbandonati dallo Stato Italiano.

In seguito alle pressioni giunte da ogni angolo dei cinque continenti da parte di coppie internazionali (binazionali) separate dal Coronavirus e dai blocchi alle frontiere per contenere la pandemia, oltre che da un apposito movimento, Love is not tourism, nato per l’appunto per far riconoscere alle coppie internazionali divise ormai da almeno sette mesi, il diritto al ricongiungimento – perché l’amore non è turismo, non è un gioco –, il presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato lo scorso fine settimana un Decreto che ha dato nuove speranze ai Romeo e Giulietta di tutto il mondo.

Il DPCM 7 settembre 2020 ha introdotto infatti, tra le altre cose, la possibilità di ingresso in Italia, dai Paesi dell’elenco E (Resto del Mondo), per le persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile (anche se non conviventi) con cittadini italiani/Ue/Schengen o con persone fisiche che siano legalmente residenti in Italia (soggiornanti di lungo periodo), che debbano raggiungere l’abitazione/domicilio/residenza del partner (in Italia).

“All’ingresso/rientro in Italia da questi Paesi, – si legge sul sito del ministero degli Affari esteri, Viaggiare sicuri – è necessario compilare un’autodichiarazione nella quale si deve indicare la motivazione che consente l’ingresso o il rientro. L’autodichiarazione va mostrata a chiunque sia preposto ad effettuare i controlli. È opportuno essere pronti a mostrare eventuale documentazione di supporto e a rispondere a eventuali domande da parte del personale preposto ai controlli. Si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato (è consentito il transito aeroportuale, senza uscire dalle zone dedicate dell’aerostazione). È inoltre necessario sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria”.

Primo problema: l’autodichiarazione. Sul sito in questione c’è un link all’autodichiarazione di cui sopra ma il link rimanda a una precedente autodichiarazione che non contempla la possibilità di rientro per il ricongiungimento con il proprio partner. Cosa fare in questo caso? Aggiungere la motivazione a penna? Non ci è dato sapere, e dal Ministero (opportunamente interpellato) arriva solo un silenzio assordante, a distanza di cinque giorni dall’entrata in vigore del Dpcm.

Ancora, ammesso che la persona “in relazione stabile con un cittadino italiano” possa entrare, per quanto tempo gli è consentito? Per la durata dello stato di emergenza? Per un massimo di tre mesi (come per gli ingressi extra Schengen per turismo), o quanto? Anche a questo interrogativo nessuna risposta.

Dalle Ambasciate e dai Consolati di tutto il mondo non sanno bene come comportarsi e si resta in attesa di delucidazioni, di chiarimenti da parte del Ministero.

In tanti hanno “osato” nei giorni scorsi comprare i biglietti dell’aereo per ricongiungersi con l’amato/a ma sono stati respinti ancor prima dell’imbarco.

Dall’ambasciata italiana in Messico ci fanno sapere che le compagnie aeree (almeno quelle messicane) lasciano salire a bordo solo con nota di accompagnamento dell’Ambasciata in cui si certifica per l’appunto la relazione stabile, ma la stessa Ambasciata al momento non è in grado di produrre tali note in quanto aspetta chiarimenti su come realizzarle, su quali siano i requisiti richiesti.

Sempre l’Ambasciata ci dice che nei giorni scorsi uno dei più importanti registi messicani è stato respinto nel suo tentativo di imbarcarsi per volare in Italia al Festival del cinema di Venezia perché mancava la nota di accompagnamento.

Un passo avanti in questa vicenda è il Consolato italiano a Mosca, l’unico al momento, ad aver dato indicazioni per la documentazione necessaria per affrontare il viaggio intercontinentale.

“Gli interessati – si legge sul sito del Consolato – potranno prendere appuntamento presso il centro visti Vms https://italy-vms.ru/fissare-un-appuntamento/ per presentare la domanda di visto di turismo/visita a familiari e amici.

Oltre alla documentazione prevista per richiedere un visto di turismo/visita a familiari e amici, dovrà essere presentata:
1) una dichiarazione di responsabilità della parte invitante sulla durata e stabilità della relazione affettiva, accompagnata da copia di un valido documento di identità;
2) una richiesta sottoscritta per ottenere una nota di accompagnamento consolare al fine di facilitare l’imbarco.

Coloro che sono già in possesso di valido visto Schengen, potranno ottenere la nota di accompagnamento consolare, facendone richiesta all’indirizzo mosca.dpcm@esteri.it ed allegando alla mail copia del passaporto, del visto in possesso e della suindicata dichiarazione di responsabilità della parte invitante sulla durata e stabilità della relazione affettiva, accompagnata da copia di un valido documento di identità. È altresì consigliabile recarsi in Italia con volo diretto, ove possibile”.
A tutti gli altri innamorati di italiani nel Mondo… non resta che attendere.

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2 commenti

  1. Fabio ha detto:

    Sarebbe potuto essere un articolo interessante, peccato che si ignori completamente la discriminazione messa in atto dal governo nei confronti delle coppie dell’elenco F…

  2. Giovanni M. ha detto:

    dopo 6 mesi di allontanamento forzato (giustificato solo per il primissimo periodo) questo governo è riuscito a firmare un decreto che crea discriminazione (vietato per costituzione) nei confronti delle coppie con una persona residente in un paese dell’elenco F.
    Sarebbe stato sufficiente rendere obbligatorio il tampone (o doppio tampone) come per Croazia, Grecia, Spagna e Malta per permettere a chi è stato così tanto tempo lontano di poter passare qualche giorno insieme.
    ma loro avevano troppo da pensare ai banchi con le rotelle

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