Rifiuti, non passa all’Ars il “soccorso” per Catania - QdS

Rifiuti, non passa all’Ars il “soccorso” per Catania

Melania Tanteri

Rifiuti, non passa all’Ars il “soccorso” per Catania

venerdì 05 Agosto 2022

Bocciato il maxi emendamento che destinava 20 milioni per la Città dell’Elefante per evitare l’aumento della Tari. Sangiorgio: "Sdegno e vergogna per chi ha votato contro nel segreto dell’urna"

CATANIA – Una protesta che parte da Forza Italia e arriva al capogruppo Una scelta d’amore per Catania, Luca Sangiorgi. Una levata di scudi contro chi, l’altro ieri, con voto segreto ha bocciato il maxi emendamento con il quale la Regione pensava di sostenere economicamente i comuni per quanto riguarda l’emergenza rifiuti e gli aumenti dei costi di smaltimento. Un “fondone” di oltre 400 milioni, dei quali 20 sarebbero andati a Catania, per evitare l’aumento della Tari.

“Per Catania non è stato un bel risveglio – affermano il commissario di Forza Italia Catania Marco Falcone, i consiglieri comunali azzurri Giovanni Petralia e Dario Grasso e l’assessore comunale Michele Cristaldi, a seguito dell’esito del voto sulle variazioni di bilancio a Palazzo dei Normanni. Purtroppo, l’Ars ha respinto l’emendamento del Governo regionale, messo a punto dal vicepresidente Gaetano Armao, che assegnava alla nostra città ben 20 milioni di euro per scongiurare l’aumento della Tari e affrontare al meglio l’emergenza rifiuti in città”. Gli azzurri parlano di “ostruzionismo irresponsabile del Pd e dei grillini assieme ai franchi tiratori del voto segreto che ha caudato la bocciatura canagliesca di una norma che, invece, serviva a dare respiro al Comune di Catania e a proteggere le tasche dei catanesi dai rincari delle tariffe”.

Da qui la “condanna” da parte degli esponenti di Forza Italia e la rassicurazione che gli azzurri non voteranno “qualsiasi atto consiliare che scarichi sul portafogli dei catanesi il prezzo dell’irresponsabilità politica di qualcuno”.

Una posizione espressa anche da Luca Sangiorgio che evidenzia come l’emendamento bocciato aveva il sapore di un’ammissione di responsabilità da parte del governo Musumeci su una questione, quella dei rifiuti, di fatto regionale. “Avrebbero potuto salvarci, non farci l’elemosina, e risolvere un problema regionale” – sottolinea il consigliere. “Una pagina tristissima – dice ancora. L’emendamento avrebbe salvato di fatto Catania e altri comuni della Sicilia che stanno soffrendo l’emergenza. Ci sono stati 17 contrari – continua Sangiorgio – e 15 favorevoli. Ringrazio l’onorevole Galvagno che si è prodigato anche con me e che mi ha dato la brutta notizia. Vorrei esprimere il mio sdegno e la mia vergogna per chi ha votato contrario, soprattutto i deputati catanesi, a cui si sono aggiunti i due voti contrari di due esponenti della maggioranza dell’area autonomista, l’onorevole Compagnone e l’onorevole Di Mauro. E poi, anche se si sono trincerati nel voto segreto, abbiamo saputo che Pd e M5S hanno votato contro”.

Sangiorgio infine evidenzia come non corrisponda al vero il fatto che i fondi recuperati dalla Regione sarebbero stati “succhiati” dai due capoluoghi lasciando a bocca asciutta gli altri comuni. “Si trattava di un fondone da 400 milioni che sarebbero stati distribuiti a tutti i Comuni dell’Isola, in quota parte rispetto alla popolazione. Eliminiamo qualsiasi alibi: la copertura c’era, il governo ha fatto l’emendamento, le responsabilità diretta è dei parlamentari che hanno votato contrari”.

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