Collegare Catania a Gaeta. Questa la proposta – più che concreta – lanciata sabato scorso in occasione del “Meeting Nazionale sui trasporti – La Sicilia in Europa” organizzato dal Centro Studi Assotir con il Fondo Conoscenza e la partecipazione tecnica di Bureau Veritas, che si è svolto sabato scorso proprio nella città etnea.
L’idea nasce dalla necessità di “avvicinare” la Sicilia al Continente attraverso le autostrade del mare, per affrontare concretamente l’aumento insostenibile dei costi del trasporto che stanno mettendo in ginocchio più comparti produttivi. “Il settore dei Trasporti in Sicilia, nel guardare alla Penisola e ai Paesi Europei, si rende conto, oggi più che mai, di essere emarginato dai rincari energetici e dalle distanze che penalizzano il mercato libero – ha esordito il presidente del Centro Studi Assotir e vice pres. naz. Assotir, Pino Bulla. La lunga percorrenza per raggiungere i mercati del Centro/Nord Italia e d’Oltralpe ha acuito le difficoltà imprenditoriali legate all’autotrasporto nell’espletamento del proprio lavoro. Non è sbagliato quindi – ha proseguito Bulla – auspicare che, con il dovuto sostegno della Regione Siciliana, si possa concretizzare un servizio di Trasporto più efficiente; con un minore impatto nei confronti dell’ambiente; una maggiore tutela del personale viaggiante, in termini di rispetto sia delle loro condizioni psicofisiche sia della sicurezza sul lavoro; minor utilizzo della rete stradale a vantaggio degli altri fruitori e con la certezza di minori incidenti; maggiore serenità di tutta la committenza anche, ovviamente, a quella legata al settore dell’agricoltura”.
La realizzazione di un collegamento diretto tra Catania e Gaeta potrebbe essere la soluzione, secondo Bulla. Ripristinerebbe il servizio di trasporto merci e passeggeri, oltrepassando Napoli e permettendo risparmio di carburante e non solo. “Ecco perché ritengo – ha aggiunto Bulla – che la linea Catania/Gaeta/Catania, mai avviata, sia la migliore soluzione tecnica ed economica, per lenire gli inconvenienti che patisce il settore dell’Autotrasporto”.
L’idea ha l’avallo della Regione. Ettore Foti, capo di gabinetto dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, retto da Marco Falcone, ha ribadito non solo “un grande Sì a doppia cifra da parte della Regione Siciliana, a questa nuova autostrada del mare, ma anche la possibilità di un finanziamento regionale per tutte le nuove tratte che sfruttano il mare come collegamento”.
Una bela iniziativa da approfondire, tenendo conto del sistema delle infrastrutture esistenti e della loro funzionalità. Il presidente dell’autorità portuale di sistema della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, ha sottolineato alcune problematiche legate alle condizioni del porto di Catania. “Il presidente di un’autorità portuale sogna di far nascere nuove linee, di far crescere i traffici dei propri porti, sarebbe assurdo se non plaudessi a iniziative che mirano ad allargare le prospettive – ha detto. Il passo da fare per raggiungere questo obiettivo è uno studio di fattibilità completo di tutti gli attori. In questo momento momento lo studio che ho letto – che è una buona base – dice che dal punto A al punto B si riesce ad avere un’economia di scala ragionevole e quindi è fattibile, ma non guarda l’intasamento dei porti, non guarda i costi spiccioli del sistema portuale e dei collegamenti a terra. Ma soprattutto si rivolge a un porto funzionante e questo, purtroppo, non è. Il porto di Catania soffre purtroppo di ferite strutturali da risanare. Se il mondo è interessato a creare un collegamento sistema portuale/Sicilia orientale/mercati del centro nord, io dico apriamo una discussione – non un tavolo, sia chiaro chiosa Di Sarcina, perché sono convinto che i tavoli si aprono quando non si vogliono fare le cose -. Io ci sono”.