Politica

Salario minimo e diritti rider al centro delle politiche Ue

ROMA – Occupazione, salario minimo e diritti dei lavoratori della Gig economy al centro della bilaterale che si è tenuta ieri al ministero del Lavoro tra la ministra grillina Nunzia Catalfo e il commissario Ue Nicolas Schmit.

Per salario minimo, s’intende quella misura che fissa “un salario sufficiente per una vita dignitosa” è una delle priorità nell’agenda del Governo nazionale. Secondo la ministra Catalfo la proposta avrà l’obiettivo di rafforzare la contrattazione collettiva e non di indebolirla. “Interverremo solo sul principio di sufficienza – ha dichiarato a margine del vertice Nunzia Catalfo – non amo le sperimentazioni perché restano tali. Vogliamo intervenire su un solo aspetto: qual è il salario sufficiente affinché ci sia una vita dignitosa, cioè quando il salario è troppo basso”. Sulla stessa linea della ministra pentastellata è il commissario Ue Schmit, il quale ha assicurato che il salario minimo europeo sarà introdotto “nel rispetto dei contratti e della contrattazione”.

“Si tratta di iniziative per rafforzare i contratti e la contrattazione – ha spiegato il commissario Ue per il lavoro – con la normativa Ue non c’è nessuna intenzione di avere un impatto negativo, cioè ribasso dei salari. C’è totale rispetto della contrattazione, intendiamo sostenerla. L’obiettivo è al contrario aumentare i salari bassi anche in alcuni Paesi dove sono bassi e tali da non consentire una vita decente”.

Altro punto caldo al centro del vertice al ministero del Lavoro è stato l’annuncio di una legge europea sui diritti dei lavoratori della Gig economy. “Entro l’anno o al massimo l’inizio del prossimo ci sarà la proposta di una legge europea per garantire diritti e protezione sociale dei lavoratori delle piattaforme (gig economy), perché la commissione Ue vuole occuparsi delle condizioni di questi lavoratori”. Proprio per settembre, infatti, è prevista una conferenza su questo tema a Bruxelles. Schmit ha ricordato che l’iniziativa europea sui rider segue la normativa italiana. “L’Italia è tra i primi Paesi che visito da commissario Ue – ha detto – la commissione vuole dialogare con tutti i Paesi membri per rafforzare la dimensione sociale dell’Europa.

Il ministro Catalfo ha aggiunto che durante la bilaterale sono stati affrontati diversi temi, in particolare l’importanza di “investire nelle competenze” e “nella formazione dei Neet”, cosa fondamentale in un mercato del lavoro in “continua evoluzione”.
Catalfo ha inoltre illustrato a Schmit i risultati del reddito di cittadinanza, collegato alle politiche attive del lavoro, e quello che il Governo italiano sta facendo sul versante della sicurezza dei lavoratori.

Infine, Schmit si è espresso anche sul futuro del programma europeo Garanzia giovani, che in Italia ha conseguito risultati in chiaroscuro. L’intenzione della Commissione di Ursula Von der Leyen sarebbe quella di rafforzare il programma che “serve solo a preparare i più giovani a entrare o rientrare nel mercato del lavoro. C’è bisogno – ha concluso – che l’economia cresca perché ci siano posti di lavoro per questo proponiamo misure per la crescita economica”.