Salvini in Sicilia il 25 aprile, nuovo fronte di scontro con M5s - QdS

Salvini in Sicilia il 25 aprile, nuovo fronte di scontro con M5s

Raffaella Pessina

Salvini in Sicilia il 25 aprile, nuovo fronte di scontro con M5s

mercoledì 24 Aprile 2019

ROMA – In politica, a Roma come a Palermo, ogni occasione è buona per fare polemica, anche quando il ministro dell’Interno Matteo Salvini decide di venire il 25 aprile a Corleone in Sicilia.
“Il governo scopre di essere fallimentare in sicurezza e economia e la butta in caciara – ha detto Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia – Così Di Maio diventa sceriffo e bacchetta Salvini, mentre il ministro dell’Interno si mette la divisa da Robin Hood per far tornare i conti. Solo un triste spettacolo, che non fa nemmeno ridere. La verità è che sono inadeguati e devono andare a casa”.
Anche il Partito democratico fa sentire la propria voce: “Salvini non strumentalizzi la lotta alla mafia e la Polizia contro il 25 aprile – ha detto Stefano Pedica, esponente nazionale del Pd – Al segretario della Lega ricordo ancora una volta che ora fa il ministro dell’Interno e che da rappresentante di governo ha il dovere morale e istituzionale di celebrare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo”. Che prosegue: “La lotta alla mafia va fatta tutti i giorni, il 25 aprile è il giorno dedicato a chi si è sacrificato per ridare la libertà al nostro Paese e va ricordato con il dovuto rispetto. Salvini la smetta di fare solo retorica e faccia il ministro. Altrimenti, torni a fare semplicemente il segretario della Lega”. Non si è fatta attendere la risposta del ministro Salvini: “Ognuno passa il 25 aprile come vuole, vestito come vuole, senza polemica – ha detto – Ma credo sia giusto che il ministro dell’Interno vada in Sicilia a combattere la mafia. Il 25 aprile, per celebrare il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà dell’Italia, sarò in mezzo alle donne e agli uomini della Polizia di Stato di Corleone (Palermo), per ringraziarli del fatto che ogni giorno rischiano la loro vita per liberare la Sicilia e l’Italia dalla mafia”.

E prosegue spiegando di voler evitare le polemiche: “Sarà l’occasione per inaugurare la nuova sede del Commissariato di Polizia, al cui ingresso verrà scoperta una targa che ricorda tutte le vittime di mafia e sarà di buon auspicio per le future battaglie: Una storia di contrasto al crimine mafioso, presidio di legalità a tutela dei diritti e della civile convivenza. Onorare il passato preparando un futuro migliore, questo faccio da uomo, da padre e da ministro. Le polemiche – conclude Salvini – le lascio volentieri agli altri”. M al apolemica più aspra si verifica proprio all’interno della maggioranza, tra Lega e Cinquestelle: Il vicepremier Luigi Di Maio, capo politico del M5S, dedica un lungo post a una replica alle parole di Matteo Salvini. Di Maio non usa mezzi termini per prendere le distanze dall’alleato col quale dovrebbe riunirsi oggi in Consiglio dei ministri. “Leggo – scrive il leader stellato – che qualcuno oggi arriva persino a negare il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Lo trovo grave”.

Secondo Di Maio “non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce. Al contrario, cresciamo se diamo forza a certi valori, alla nostra storia. Perché col menefreghismo non si va da nessuna parte. E poi, concedetemelo, è curioso che coloro che oggi negano il 25 aprile siano gli stessi che però hanno aderito al congresso di Verona, passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti. Per carità, ognuno la vede come vuole. Il pensiero è libero. Ma io, sia chiaro, voglio anche un’Italia libera, di guardare avanti innanzitutto”. “Il ripristino della leva obbligatoria, la contestazione della 194, gli attacchi alle donne, il ritorno al Medioevo – attacca il vicepremier – non fanno parte dei valori del Movimento 5 stelle. Il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica Italiana. Non è questione di destra o di sinistra, come sento dire, ma di credere in questo Paese. Di credere nell`Italia e di rispettarla. E chi come me ci crede, il 25 aprile lo ricorda!”, conclude Di Maio.

Raffaella Pessina

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