Salvini, "Voglio il processo". Faraone, "Ridicolo, vuol fare il martire". Sardine boom in Emilia - QdS

Salvini, “Voglio il processo”. Faraone, “Ridicolo, vuol fare il martire”. Sardine boom in Emilia

Pietro Crisafulli

Salvini, “Voglio il processo”. Faraone, “Ridicolo, vuol fare il martire”. Sardine boom in Emilia

lunedì 20 Gennaio 2020

Oggi il voto nella Giunta per le Autorizzazioni a procedere del Senato. Il capo della Lega Nord ha chiesto ai suoi di votare per mandarlo in Tribunale, ma il presidente dei senatori di Italia Viva ha replicato duramente: "pensa di essere circondato da fessi". Per Faraone, Salvini voleva fare la vittima prima del voto in Emilia, "ma l'idea di astenerci in Giunta rinviando all'aula il nostro voto, ha smontato i suoi piani". E intanto le Sardine in Emilia sbancano: ben quarantamila a Bologna

Oggi è di nuovo Salvini-Day, la giornata in cui la Giunta per le Autorizzazioni a procedere del Senato – dopo le polemiche dei giorni scorsi anche sul comportamento considerato dalla maggioranza non super-partes dei presidente della Giunta Maurizio Gasparri e della presidente del Senato Elisabetta Casellati – si dovrà esprimere sulla richiesta di mandare a processo il capo della Lega Nord.

Come si ricorderà la richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini era venuta dal Tribunale dei Ministri di Catania, che aveva ipotizzato il reato di sequestro di persona perché, nella scorsa estate, l’allora ministro dell’Interno aveva tenuto per quasi una settimana quasi centocinquanta persone tra migranti e militari italiani, a bordo del pattugliatore Gregoretti della Guardia Costiera. Una vicenda molto simile a quella della nave Diciotti, per la quale il Senato aveva votato contro l’autorizzazione a procedere. Ma allora Lega e M5s erano alleati.

Di Maio, “Salvini fece propaganda”

“Ero vicepremier – ha detto nei giorni scorsi il ministro degli esteri Luigi Di Maio – quando ai tempi della Diciotti bloccammo quella nave perché l’Ue non voleva prendersi una parte dei migranti e mi sono autodenunciato. Il caso Gregoretti è arrivato un anno dopo ed è propaganda perché la redistribuzione era già in corso in tutta Europa”.

Chiaro e limpido, dunque: Salvini, secondo il capo politico pentastellato, agì sfruttando i migranti per fare propaganda. E ancora starebbe cercando di fare lo stesso: la destra si è battuta con tutte le sue forze per confermare il voto su Salvini per oggi, a sei giorni dal voto per le Regionali in Calabria e in Emilia Romagna. Fino a rischiare l’accusa di parzialità per importanti figure istituzionali.

Il meccanismo di comunicazione alla base della propaganda Salviniana è semplice: io sono il difensore della Patria e mi processano. Mostrandosi vittima otterrebbe un consenso che potrebbe fargli guadagnare qualche voto in più.
Qualche voto su cui il capo della Lega Nord conta molto, per cercare di risalire la china dopo il tonfo della richiesta di “pieni poteri” che fece cadere il precedente governo.

Salvini, “Ora voglio essere processato”

Così, dopo una campagna elettorale durante la quale non ha mai parlato dei reali problemi della nazione o delle regioni, dopo aver “oscurato” la candidata presidente in Emilia Lucia Borgonzoni, al punto che gli avversari si chiedono se non sia una candidata finta, Salvini chiude in bellezza tentando la carta del martirio. E dopo aver chiesto come si potesse pensare di processarlo, adesso chiede ai suoi, proprio ai senatori leghisti della Giunta per le autorizzazioni a procedere, di mandarlo davanti a un Tribunale.

Faraone, “Un giullare che pensa di essere circondato da fessi”

Il perché della giravolta lo spiega in un post su Fb il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone: “La narrazione, a pochi giorni dal voto in Emilia, doveva essere: ‘mi mandano a processo. E invece la nostra linea garantista nel merito e l’idea di lasciare soltanto il centrodestra a votare in Giunta e rinviando all’aula il nostro voto, ha smontato i suoi piani”.

“Dunque – ha concluso – non potendo più dimostrare agli italiani di essere un capitano senza macchia, Salvini adesso chiede ai suoi di votare per mandarlo a processo. Un vero giullare che pensa di essere circondato da fessi e noi siamo stati bravi a scoprire la sua messinscena”.

La maggioranza, contrari all’uso strumentale delle Istituzioni

E infatti poco prima della riunione della Giunta delle Immunità del Senato, in una nota congiunta, i capigruppo e i componenti dell’organismo hanno comunicato: “Non ci presenteremo in Giunta in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del presidente Gasparri che della presidente Casellati”.

“Non ci presenteremo – prosegue la nota – anche perché non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all’utilizzo strumentale che il centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni”.

Zingaretti, Salvini usa la Giustizia per fini politici e personali

Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti, il capo della Lega Nord è “garantista su se stesso e giustizialista con gli avversari e sta usando un tema della giustizia per motivi politici e personali, come sul caso Diciotti e sul Russiagate: della Gregoretti è una vicenda solo giudiziaria, ma lui pretende l’impunità”.

Durissimo inoltre il giudizio di Zingaretti sulla presidente del Senato Eliabetta Casellati che “ha compiuto un atto sbagliato, invece di garantire una terzietà si è schierata a favore della sua parte politica”.

“Questo – ha concluso – resta un vulnus: una funzione istituzionale molto importante non è stata rispettata”.

Salvini contro i giudici, Bonafede lo bacchetta

Salvini, nonostante ora chieda il processo, non ha rinunciato ad attaccare i magistrati che farebbero bene a perseguire i veri delinquenti. Ed è stato bacchettato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha sottolineato:
“Il rispetto per la magistratura, anche quando si fanno le critiche, è l’Abc della democrazia”.

“Non mi interessa rispondere a Salvini – ha aggiunto – che, chiaramente, è alla disperata ricerca di polemiche. Voglio soltanto dargli un’informazione che, da ex ministro dell’Interno, dovrebbe conoscere: i giudici italiani e le forze dell’ordine lavorano già ogni giorno contro criminalità, spacciatori e delinquenti. Chi attacca i giudici fa un favore proprio ai delinquenti”.

Salvini, “Un’aula capace di contenere milioni di italiani”

Tra le perle delle affermazioni Salviniane, l’iperbolica richiesta di “un tribunale abbastanza grande” per processarlo, “Perché – ha dichiarato – penso che milioni di italiani vorranno farmi compagnia”.
Intanto, dopo la puntata di Report che sembrava dimostrare esattamente il contrario, con le dichiarazioni dei neofascisti Maurizio Murelli e Roberto Fiore, Salvini è stato costretto a prendere le distanza dai “gruppi politici antisemiti”, che si vedono alle sue manifestazioni. Salvini ha dichiarato di “non avere alcun legame con organizzazioni come CasaPound, Forza Nuova e Fiamma”.

La piazza di Bologna incapace di contenere le Sardine

A parte le sparate Salviniane, è stata la piazza di Bologna a non essere abbastanza capiente per le quarantamila Sardine che vi si sono riunite.

La piazza Otto agosto era già piena dalle 14.30 di ieri, per una festa-concerto antifascista protrattasi fin quasi a mezzanotte.

I numeri virtuali di Salvini e quelli reali delle Sardine

Dai numeri virtuali della Bestia di Salvini a quelli concreti e tangibili delle manifestazioni “analogiche” dei ragazzi che dicono no al sovranismo e agli atteggiamenti dittatoriali il passo non è affatto breve.

“E’ una svolta – esulta Mattia Santori, co-fondatore e portavoce del movimento – che dimostra come si possa battere la bestia del sovranismo. Quanto avvenuto qui è fisico, inoppugnabile, non manipolabile. Insomma, un’alternativa c’è”.
Tra i tanti artisti coinvolti, Francesco Guccini che ha parlato delle Sardine come di “un raggio di sole” e Manuel Agnelli con gli Afterhours che ha letto le parole del nazista Herman Goering per sottolineare le inquietanti analogie col presente.

Gli interrogativi sul voto della Giunta del Senato

Restano comunque, per la giornata di oggi, gli interrogativi sul voto della Giunta per le Autorizzazioni a procedere del Senato.

Ma questa è una pagina ancora tutta da scrivere.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017