Lei, "Nessuna remora". La bufera sulla sospensione fa abbandonare la spocchia al ministro. Il provveditore di Palermo, "La libertà di espressione ha dei limiti". Volano le petizioni on line. L'ultradestra in soccorso del capo della Lega. IL VIDEO DEGLI STUDENTI
“Non so chi sia stato a proporre, a controllare, a ordinare, a suggerire, però che qualcuno equipari il Ministro dell’Interno, che può stare simpatico o antipatico, a Mussolini o addirittura a Hitler, mi sembra assolutamente demenziale”.
Questo aveva detto ieri, con la consueta spocchia, Matteo Salvini, commentando la notizia che era bastata la segnalazione di un militante di destra sui social per far sospendere per due settimane dall’ufficio scolastico provinciale la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, 63 anni, da quaranta insegnante di italiano e storia e da trenta docente nell’istituto industriale Vittorio Emanuele di Palermo, che gode della stima di dirigenti, docenti e studenti.
Ieri sera il capo della Lega Nord, probabilmente ammansito dall’autentica bufera di accuse piombate su di lui e il suo partito da tutte le forze politiche, M5s compreso, ha detto di augurarsi “che la professoressa Dell’Aria possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola”.
Anzi, ha chiesto di incontrarla giovedì prossimo quando sarà a Palermo, anche per spiegare “agli studenti di quella scuola cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista”.
“Non ho alcuna remora – ha detto la docente, che il prossimo anno andrà in pensione – a incontrare il Ministro: se può essere un’occasione di dialogo e di confronto che ben venga. Certamente sono disposta ad ascoltarlo assieme ai miei studenti”.
La professoressa Dell’Aria ha accolto anche l’invito a Palazzo Madama delle senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo, per riflettere sul valore della memoria.
“Ho appreso dai giornalisti – ha detto – di questo invito così importante che mi è stato fatto insieme con la mia classe ed è una notizia che mi fa tanto piacere: sarà un un ulteriore di momento di confronto”.
“Mi frastornata dall’esplosione mediatica di questa vicenda – ha confessato poi Rosa Maria Dell’Aria -, ho un carattere riservato e questa esposizione mi ha messo a disagio. Ma sono stata anche confortata: nonostante il dispiacere e l’amarezza rimangano, ho sentito l’affetto di amici, colleghi, studenti, che mi hanno manifestato la loro solidarietà come tanti sconosciuti, che ringrazio per questo segno concreto di affetto e sostegno”.
A parte le dichiarazioni degli esponenti politici e sindacali, infatti, in 125 mila hanno firmato la prima petizione di solidarietà in suo favore, e già 50 mila hanno aderito alla raccolta di firme lanciata ieri dal segretario del Pd Nicola Zingaretti perché la docente torni al lavoro.
Inoltre, ieri, un migliaio di persone aveva partecipato alla manifestazione di solidarietà davanti all’istituto industriale Vittorio Emanuele III intonando “Bella Ciao”.
“Nel nostro Paese – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, sottolineando di partecipare alla manifestazione in veste istituzionale – sta passando l’idea che è eversivo difendere i diritti costituzionali”.
Orlando ha dato mandato al webmaster del Comune di pubblicare sulla homepage del sito istituzionale il video del lavoro realizzato dagli studenti della II E dell’Istituto industriale Vittorio Emanuele III causa della sospensione dell’insegnante.
Ma già l’ex presidente del Senato e procuratore di Palermo Pietro Grasso, in un post su Facebook aveva pubblicato il filmato, scrivendo: “Guardatelo e giudicate voi: su cosa avrebbe dovuto vigilare l’insegnante? Sulle opinioni degli studenti? Avrebbe dovuto censurare il pensiero degli alunni? In nessuna parte viene detto che Salvini è come Mussolini, come invece leggo ovunque. Vengono accostati provvedimenti e scelte di allora e di oggi, con acume e intelligenza: a chi lo guarda spetta trarre le conclusioni. Allora mi chiedo: perché la Professoressa Rosa Maria Dell’Aria è stata sospesa? Perché è intervenuta la Digos? Mi sembra, al contrario, che gli studenti abbiano ben compreso il significato più profondo della Giornata della memoria: non un rito stanco ma un pungolo per il presente. Forse è proprio l’intelligenza a spaventare Salvini e i suoi!”.
“Quanto accaduto – ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini – si inserisce in un quadro con troppi inaccettabili atti autoritari e intimidatori. Le istituzioni repubblicane a ogni livello hanno il compito di difendere la Costituzione”.
Fin qui i commenti politici che ci sarebbe aspettati. Ma un forte attacco a Salvini e alla Lega per questo provvedimento è venuto dal Movimento cinque stelle: “Piacciono solo i cittadini indottrinati? Obbedienti e quindi incapaci di costruire un mondo migliore di quello che ereditano, di spingerci oltre i diritti già conquistati? Noi lavoriamo affinchè gli studenti abbiano un pensiero critico, sviluppino ragionamenti indipendenti e imparino a pensare con la propria testa. E il Ministero della Lega cosa fa? Li censura. Un atto veramente grave e per questo il M5S ha depositato un interrogazione a prima firma Vittoria Casa”. A scriverlo su Facebook è stato Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura pentastellata.
Paola Nugnes, senatrice del Movimento ha parlato di “un caso che ci porta a una regressione culturale e sociale e che sembra proprio di uno Stato di polizia, non certo di un paese democratico: come quegli studenti anche io con tanti altri abbiamo criticato fortemente il decreto sicurezza del Ministro Salvini e ribadito più volte che ledeva i diritti umani, sospendeteci tutti”.
Inoltre il Movimento ha presentato all’Ars un’interrogazione al presidente Nello Musumeci e all’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, in cui il primo firmatario, il deputato Giovanni Di Caro, scrive: “Ho il timore che la libertà degli studenti sia stata colpita, violando la Costituzione”.
Sul fronte leghista, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha tenuto a sottolineare che la sospensione “non è una decisione che arriva dal Governo”, e il ministro Marco Bussetti ha ribadito che si è trattato di “una scelta autonoma dell’ufficio scolastico provinciale di Palermo”.
“Mi sono fatto mandare le carte per valutare la cosa – ha aggiunto -, visto l’effetto che ha avuto questa decisione”.
E Marco Anello, provveditore di Palermo, ha dichiarato “La libertà di espressione conosce anche dei limiti.Ho agito secondo coscienza, sono convinto di aver agito secondo giustizia. Non ho altro da aggiungere. In una nota ministeriale si dice che non dovrei rilasciare dichiarazioni. Altrimenti rischio un procedimento disciplinare”.
Affermazioni destinate a suscitare nuove polemiche così come quelle dell’ultradestra venuta in soccorso di Salvini.
“Dopo il caso della professoressa sospesa – ha detto il segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore – e soprattutto di Mimmo Lucano all’Università La Sapienza di Roma lancio un grido di aiuto: bisogna salvare la scuola e le Università italiane. L’Università soprattutto è in mano a persone che hanno tradito nel loro cuore l’Italia e stanno abbandonando la cultura del nostro Paese a una banda di persone anti italiane e anti cristiane, amanti del pensiero nullo”.
Sulla stessa linea dell’esponente dell’estrema destra Maurizio Gasparri (Fi): “Mi preoccupa l’uso delle cattedre da parte di alcuni professori, ho votato quel decreto sicurezza, anche se sto all’opposizione del governo: non sono leggi razziali”.