Sanità, 800 milioni dal Pnrr ma la burocrazia resta un cancro - QdS

Sanità, 800 milioni dal Pnrr ma la burocrazia resta un cancro

Raffaella Pessina

Sanità, 800 milioni dal Pnrr ma la burocrazia resta un cancro

mercoledì 24 Novembre 2021

Sforzi profusi e risorse economiche da soli non bastano per guarire. Bonus Covid inceppato dopo 2 anni, Caronia: “Vicenda surreale”

PALERMO – L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, è intervenuto alla Conferenza regionale dell’Istruzione, Università e Formazione, svoltasi a Palermo, in merito alla situazione attuale non solo della sanità ma anche delle facoltà siciliane di medicina, lamentando le misure insufficienti inserite nel piano dei fondi che arriveranno dall’Unione Europea. “Siamo la seconda regione d’Italia per quanto riguarda la dotazione dei fondi del Pnrr, circa 800 milioni di euro – ha detto Razza -. Si poteva fare di più sulla sanità, penso alla formazione magari finanziando le borse di specializzazione, l’aumento del numero degli studenti ai corsi di medicina e alle professioni sanitarie”.

Intanto scoppia la polemica in merito ai bonus Covid non ancora corrisposti ad una parte del personale sanitario e la deputata regionale Marianna Caronia ha annunciato di avere fatto richiesta che della questione se ne occupi la commissione speciale dell’Ars che vigila sulla attuazione delle leggi. A quasi due anni dall’inizio della pandemia, infatti i sanitari dell’Ospedale Cervello di Palermo sono quelli che hanno ricevuto in misura minore il “Bonus Covid” previsto dalla legge finanziaria regionale del 2020.

“Una situazione surreale frutto – secondo Caronia – del nefasto intreccio fra la burocrazia regionale e burocrazia dell’azienda sanitaria. Una burocrazia che sa molto di insensibilità e disprezzo per il lavoro svolto da questi medici, che tutti a parole definiscono “eroi”, salvo poi negare quanto previsto dalla legge, mortificando professionalità e sacrifici. Qualcuno dovrà spiegare, assumendosi tutte le responsabilità del caso, perché una legge approvata a maggio del 2020 non sia stata ancora pienamente attuata a 18 mesi di distanza”.

L’intervento dell’assessore Razza alla Conferenza regionale ha riguardato anche la scuola. Razza si è detto soddisfatto del funzionamento del “sistema scuola” applicato in Sicilia in tempo di emergenza Covid. “La nostra regione è stata quella che è andata meno nella didattica a distanza – ha detto l’assessore alla Salute nel corso del suo intervento alla Conferenza – il sistema scuola ha retto. Applichiamo protocollo controllo bisettimanale, siamo abbastanza soddisfatti delle misure scelte, abbiamo adottato qualche volta delle decisioni forti quando magari qualche amministrazione comunale poteva pensare di usare la prevenzione oltre ragionevole scelta per creare magari consenso. Siamo stati abbastanza coraggiosi, abbiamo stabilito principio che le ordinanze sindacali assunte previo parere Istituto di prevenzione: tutto questo ha portato a una scuola che in Sicilia è stata più in presenza”.

Alla Conferenza, promossa dalla Regione con il sostegno del Fondo sociale europeo, voluta dal governo Musumeci e organizzata dall’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale, ha partecipato una folta rappresentanza di studenti e docenti del mondo della scuola e delle università siciliane e nazionali, ma anche esperti del settore che si sono confrontati su diverse tematiche: dalla scuola primaria alla formazione on the job, dalle politiche di inclusione alla mobilità internazionale, dal sistema Its alla valorizzazione della ricerca, dal sistema duale alla creazione d’impresa e start up.

“L’evento – ha sottolineato l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla – ha rappresentato un momento prezioso di condivisione, raccolta di proposte e idee provenienti dai tanti attori del complesso sistema educativo della Regione. Adesso mi aspetto il rafforzamento di un patto con la società, con i giovani e le famiglie. Dobbiamo restituire voce e protagonismo a tutti gli attori del mondo dell’istruzione”.

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