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Sanità, campagna regionale su donne e alcol “sessista”, ritirata immagine. Razza, scelta infelice

Donne e alcool. Un binomio che alimenta polemiche in Sicilia, in seguito alla pubblicazione di un post – subito rimosso – sulla pagina Facebook di “Costruire Salute”, il sito di informazione sulle attività dell’Assessorato regionale alla Sanità. Al centro della querelle l’immagine di una signora con due coppe di vino in evidenza che raffigurano il seno e lo slogan: “Quali sono le dosi giuste di alcol per la donna?”.

E sul web cominciano a fioccare commenti indignati.

A cominciare da quello dell’imprenditrice Marcella Cannariato, presidente della delegazione regionale della Fondazione Marisa Bellisario, che bolla come “sessista” una campagna che degrada la donna ai soliti clichè.

“Eh si – spiega Cannariato – perché l’alcol, alle donne fa male (agli uomini, non si sa!) ed è opportuno rispettare ‘le dosi’ per evitare patologie come infertilità, aborti spontanei e tutto quello che riguarda la sfera riproduttiva. Il messaggio ‘testuale’, tra l’altro, è accompagnato dalla campagna di comunicazione visiva che mette in mostra, in un disegno che sembra ‘invogliare’, più che dissuadere…due abbondanti ‘coppe di vino’ sul seno”.

Di pubblicità “sessista degna di Drive In” parla anche la segretaria della federazione palermitana di ArticoloUno Mariella Maggio, che invita l’assessore Razza “a investire il denaro pubblico in tutte le azioni necessarie per la prevenzione e la tutela della salute delle donne”.

Anche se non tutti sul web sembrano condividere questa posizione, parlando di polemiche pretestuose e di “strumentalizzazione politica”.

A troncare le polemiche sul nascere è lo stesso assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, con un altro post su facebook.

“Oggi due notizie – scrive -. La prima: in Sicilia per i tumori ereditari femminili tutti gli esami saranno gratuiti. Assieme al lavoro che si è fatto per aumentare prevenzione e screening obbligatori in tutta la Regione è un bel segnale, per il quale ringrazio chi ha lavorato con impegno. La seconda: una immagine infelice, che non mi è per nulla piaciuta. Una scelta infelice? O, peggio, sessista? A mio giudizio lo stesso messaggio poteva essere dato con una diversa iconografia e non a caso il post è stato poi rimosso. Certo, le polemiche scaturite in alcuni casi appaiono più come pretesto politico”.

“Ecco perché – conclude Razza – preferisco concentrarmi sul lavoro, sulle scelte compiute a partire dall’immaginare un sistema sanitario che rispetti la donna e che ne consideri importante il ruolo sociale”.