“Quello dell’assessore Volo non è un piano operativo per fronteggiare la sospensione dell’attività ambulatoriale della specialistica accreditata ma un ricatto bello e buono a spese dei contribuenti siciliani al quale noi non vogliamo e non possiamo sottostare”. Lo affermano i coordinatori del CIMEST, Salvatore Gibiino (SBV) e Salvatore Calvaruso (ARDISS-FKT) in replica alla comunicazione che l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Giovanna Volo, e il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Requirez, hanno inviato alle aziende e agli enti del servizio sanitario pubblico regionale in occasione dell’avvio dello stato di agitazione della specialistica accreditata esterna siciliana che culminerà con la manifestazione del 24 febbraio a Palermo.
“Rimodulare le attività del servizio pubblico prevedendo prestazioni aggiuntive secondo le sue indicazioni – sottolineano i coordinatori del CIMEST -, comporterà un aggravio dei costi che la Regione non può sostenere. Ogni singola prestazione erogata dal pubblico costa alle casse della Regione il triplo di quanto viene corrisposto per la stessa prestazione al privato accreditato. Se, come sostiene da mesi, non esistono i fondi per consentirci di assistere tutti i cittadini che ce lo chiedono, dove li prenderà questi soldi l’assessore? È proprio di oggi la notizia di un altro buco di 400 milioni nei conti della sanità pubblica siciliana a causa di manovre messe in atto nell’ultima parte della scorsa legislatura”.
“A causa del meschino ricatto, figlio di una gestione personalistica del problema – proseguono Gibiino e Calvaruso – ora la Volo ha intenzione di allargare ancora quel buco ben sapendo che la Regione potrebbe risparmiare e garantire a tutti l’assistenza richiesta accogliendo le nostre richieste. Vigileremo sulla vicenda e informeremo la Corte dei Conti affinché verifichi se l’azione dell’assessore è passibile di produrre danno erariale”.
Come anticipato dal nostro giornale, il 24 febbraio le strutture private accreditate durante la manifestazione consegneranno simbolicamente le chiavi dei nostri studi, “chiederemo a gran voce anche le dimissioni dell’assessore che in pochissimo tempo ha già dimostrato tutta la sua incapacità nella gestione della sanità regionale”, concludono i due coordinatori del CIMEST.