Scatta la prima raccolta di riso, volano gli acquisti: +16% nel 2020 - QdS

Scatta la prima raccolta di riso, volano gli acquisti: +16% nel 2020

redazione

Scatta la prima raccolta di riso, volano gli acquisti: +16% nel 2020

sabato 26 Settembre 2020

ROMA – Volano gli acquisti di riso degli italiani che fanno registrare un aumento record del 16% nel 2020 spinti dall’emergenza Covid che ha favorito la preparazione casalinga dei pasti ma anche una svolta verso il consumo di cibi considerati più salutari. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al primo semestre del 2020 sulla base dei dati Ismea divulgata in occasione dell’inizio della prima raccolta del riso.

Il cereale più consumato al mondo è stato oggetto di una vera e propria guerra commerciale con l’inizio della pandemia con accaparramenti, controlli sui raccolti e limiti alle esportazioni da parte dei principali paesi produttori per garantire le forniture alimentari ai propri cittadini. Un momento dunque importante per l’Italia che si conferma primo produttore europeo di riso, con 228 mila ettari coltivati quest’anno e 4 mila aziende agricole che raccolgono 1,50 milioni di tonnellate di risone all’anno, pari a circa il 50% dell’intera produzione Ue e con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo.

Si prevede una buona produzione di alta qualità, nonostante i danni causati dal maltempo in alcune regioni del Nord, con un aumento secondo la Coldiretti del 4% degli ettari coltivati che salgono a 228mila, di cui quasi l’80% concentrati in tre province del Piemonte e della Lombardia (Vercelli, Pavia e Novara) ma la coltivazione è presente anche in Veneto, Emilia, Toscana, Sicilia e Sardegna.

“A preoccupare è però – sottolinea Coldiretti – il boom di arrivi di prodotto dai paesi asiatici, con una vera e propria invasione che ha saturato il mercato facendo concorrenza sleale ai coltivatori Made in Italy. Lo dimostra il caso del Myanmar (la ex Birmania) che nel 2020 ha aumentato del 44% le esportazioni di riso di varietà Japonica in Italia, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi sei mesi dell’anno, e continua a godere delle esenzioni tariffarie che erano state, invece, sospese per la varietà Indica con la decisione di applicare la clausola di salvaguardia”.

“Per la sicurezza dei consumatori – afferma la Coldiretti – è poi necessario eliminare le soglie di tolleranza per le sostanze vietate all’interno dell’Ue con il divieto all’importazione di prodotti agricoli contenenti sostanze attive non approvate nell’Ue con reciprocità – conclude la Coldiretti – nelle regole sull’uso degli agrofarmaci tra i produttori Ue e tra questi e quelli dei paesi terzi”.

“È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori” ha concluso il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore”.

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