GELA (CL) – Il Comune non paga il servizio di trasporto per i disabili e così questi ultimi sono rimasti nuovamente a piedi.
La possibilità era stata paventata dalla direzione dell’associazione di assistenza di Borgo Manfia, il Comune non ha risposto se non promettendo un rimborso e il risultato è stato inevitabile, con l’Aias costretta a interrompere la collaborazione. Il tutto è stato comunicato con una nota ufficiale del consiglio direttivo dell’Ente di assistenza, al termine di una polemica con le famiglie e dopo un incidente diplomatico di natura politica, con il Pd che si è scagliato contro l’immobilismo dell’Amministrazione e l’Aias, sostenuta da Forza Italia, che ha polemizzato con l’assessore ai Servizi sociali, Nadia Gnoffo.
“Non solo – ha commentato il legale della Consulta per i diritti dei disabili, Paolo Capici – non si riesce a garantire il trasporto obbligatorio pubblico locale gestito dall’Azienda siciliana trasporti, ma addirittura si contribuisce a bloccare un altro importantissimo servizio, anch’esso obbligatorio come prevede la legge 68 del 1981, lasciando nella disperazione genitori e bambini che vedono interrotti quel minimo di attività che possono svolgere”.
Si è difesa in Consiglio comunale l’assessore Gnoffo, definendo desolante l’attacco, ritenuto gratuito, all’Amministrazione. Una vicenda che, a parere dell’Esecutivo comunale, anziché dividere dovrebbe unire, considerato che in ballo ci sono le esigenze prioritarie dei concittadini diversamente abili e delle loro famiglie. “Per questo motivo – ha detto l’assessore – trovo giusto e doveroso sottolineare che questa Amministrazione non ha mai interrotto il servizio di trasporto per i soggetti diversamente abili, garantendone sempre la gratuità, prevista dalla Legge regionale, attraverso un rimborso delle spese per gli utenti che, in questo modo, sono stati, sin da subito, messi nelle condizioni di poter scegliere liberamente il trasporto con mezzi propri o mediante le associazioni che disponevano di mezzi idonei”.
“In osservanza di quel regolamento – ha aggiunto – a oggi sono state espletate ben tre procedure di gara per affidare un servizio in cui il Comune investe circa 400.000 euro annui. In tutte e tre le procedure, l’Aias, che oggi solleva il problema, è stata esclusa perché i suoi mezzi di trasporto non sono omologati al servizio per conto terzi, conditio sine qua non per l’affidamento secondo il Codice degli appalti, e non ha impugnato nessuna delle esclusioni”.
L’associazione, però, ha replicato con fermezza. “Con stupore – ha affermato il presidente Anna Longo – abbiamo sentito le dichiarazioni dell’assessore ai Servizi sociali del Comune di Gela, Nadia Gnoffo, rilasciate durante seduta di Consiglio comunale. Nello specifico, l’assessore si è spinta finanche a dichiarare che taluno vorrebbe ‘che il servizio venga svolto da un’associazione che non ha i requisiti’ riferendosi all’Aias e ancora che l’Aias avrebbe fatto ‘forzature’ per avere dal Comune l’affidamento del servizio di trasporto. Per il Centro di riabilitazione di contrada Borgo Manfria, a fronte di un totale complessivo di 351 utenti l’Aias ha garantito (e tuttora garantisce) il servizio a 132 assistiti che hanno inoltrato richiesta (con una media giornaliera di ottanta soggetti trasportati giornalmente) e 44 utenti (fonte servizio sociale Aias Gela) che hanno aderito a una delle modalità previste dall’avviso pubblico del Comune di Gela”.
La questione, insomma, appare ancora aperta e la tensione fra le parti interessate fa pensare che non si risolverà in tempi brevi. Peccato che, come spesso accade, siano i più bisognosi ad andarci di mezzo.