Politica

Scontro fra Meloni e Schlein su ballottaggi e Autonomia

ROMA – La premier Giorgia Meloni ha affidato ieri ai social i suoi pensieri all’indomani dello spoglio elettorale sui ballottaggi che ha visto la vittoria del centrosinistra nelle grandi città. Giorgia Meloni ha attaccato la sinistra e, parlando dell’approvazione del Ddl Autonomia, sottolineato che il suo Governo sta lavorando perché tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti.

Meloni, “la sinistra usa toni violenti”

“Una parlamentare M5s – ha affermato la presidente del Consiglio – ha evocato per me Loreto e la sinistra manda in giro liste di proscrizione. Io penso che i modi violenti della sinistra siano una difesa disperata dello status quo, una difesa del privilegio che ha garantito alcuni a scapito della maggioranza degli italiani. Noi abbiamo promesso di cambiare le cose andremo avanti senza farci intimorire sempre nell’interesse della nazione. L’opposizione usa irresponsabili toni da guerra civile perché non ha argomenti nel merito. Io penso che i toni violenti che usa la sinistra sull’autonomia ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo”.

“Contro tutte le riforme – ha sottolineato Meloni – la sinistra è scatenatissima ci accusano di ogni nefandezza. Sul Fisco hanno detto che eravamo amici degli evasori, ci dicono che vogliamo mettere la magistratura sotto la politica ma la riforma non consente più al Parlamento di eleggere i membri del Csm, quindi sono smentiti. Sul Premierato ci accusano di deriva autoritaria ma lo voleva Occhetto 30 anni fa in pratica lui era più avanti della Schlein”.

Meloni ha poi aggiunto che l’idea di attribuire più autonomia non è un’invenzione del centrodestra, ma un principio presente in Costituzione con il Titolo V, riforma varata nel 2001 sotto il Governo della sinistra di Amato.

La presidente del Consiglio ha parlato quindi di reazione scomposta dell’opposizione sull’autonomia: “Noi abbiamo individuato una cornice di regole per dare attuazione all’autonomia differenziata e lo facciamo ora perché diverse regioni hanno chiesto di dare seguito a quella riforma. Lo hanno fatto regioni come la Lombardia ed il Veneto governate dal centrodestra che hanno fatto anche dei referendum, ma anche l’Emilia Romagna a guida Pd lo ha fatto nel 2018. Molte altre regioni hanno chiesto più autonomia come la Liguria e anche la Toscana a guida Pd, perfino la Campania di De Luca. Difficile dire che Elly Schlein non fosse d’accordo con De Luca visto che lo ha candidato alle elezioni. Bonaccini nel 2018 definiva l’autonomia un’opportunità. La piena attuazione dell’autonomia si definirà nei prossimi anni. Se qualcuno avrà delle obiezioni da fare le faccia al merito non a scatola chiusa facendone una campagna ipocrita. Noi abbiamo stabilito a quali condizioni sia possibile dare alle regioni più autonomia. Abbiamo inserito i Lep, perché le disparità sono date dal fatto che nessuno si sia mai posto il problema di stabilire quali debbano essere i livelli minimi da garantire per evitare cittadini di serie a e b. La sinistra non se n’era accorta quando avviava gli accordi con le regioni. Con la nostra legge non si possono avviare gli iter per l’autonomia senza che prima siano stati stabiliti i Lep”.

Immediata la replica della segretaria dem, Elly Schlein

“Ditemi voi se questi sono toni da guerra civile. Non so a chi si riferisca Meloni, ma noi stiamo facendo una battaglia su argomenti di merito, non ce n’è una in cui accanto alla critica non abbiamo proposto l’alternativa. Capisco che sia difficile accettare la sconfitta sonora e il tentativo di parlare di altro, ma non si riferisca a noi, non sono mai stati i nostri toni”.

Ha parlato di parole gravi, invece, Simona Malpezzi, senatrice Pd: “Ennesimo video senza contraddittorio per nascondere la sconfitta elettorale. Parole gravissime e irresponsabili contro l’opposizione. Il solito vittimismo e la volontà di esasperare lo scontro. Giorgia Meloni si dovrebbe ricordare che è la premier”.

Angelo Bonelli di Avs ha accusato infine Meloni di alimentare lo scontro sociale: “Serve un’opposizione unita e coesa ed è questo l’appello che rivolgo a Elly Schlein, Antonio Conte e gli altri leader: vediamoci e lanciamo un patto per mandare a casa la peggiore destra d’Europa”.