Verifiche vulnerabilità sismica, già 1.500 interventi realizzati - QdS

Verifiche vulnerabilità sismica, già 1.500 interventi realizzati

Verifiche vulnerabilità sismica, già 1.500 interventi realizzati

mercoledì 04 Marzo 2020

L’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla risponde al report della Cgil. “Non sfuggono i ritardi accumulati, occorre adeguata programmazione”

PALERMO – È dei giorni scorsi la conferenza stampa di presentazione dall’indagine, riguardante l’edilizia scolastica, realizzata dalla Cgil su dati Ares e “Scuole in chiaro” secondo la quale, gli istituti scolastici siciliani si trovano in condizioni strutturali di complessiva precarietà. Sull’importante argomento è intervenuto Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione.

“La reale situazione dell’edilizia scolastica, per quanto nota nei suoi aspetti di criticità in tutta Italia – ha sottolineato l’assessore – è nei fatti abbastanza diversa da quanto comunemente rappresentato, dal momento che né l’epoca di costruzione degli edifici né la formale assenza di certificazioni costituisce, di per sé ed automaticamente, un probante elemento di inidoneità strutturale e funzionale”.

Come spiega l’assessore, “l’obiettivo primario è piuttosto quello della effettiva sicurezza strutturale dei plessi, con l’intuibile obiettivo di garantire ambienti idonei ad accogliere quotidianamente gli studenti. In questa direzione, – prosegue Roberto Lagalla – sin dal suo insediamento, si è mosso il governo Musumeci che ha avviato una diffusa azione di verifica della vulnerabilità sismica e della conformità impiantistica delle scuole, realizzando a riguardo oltre 1500 interventi che, a loro volta, sono contestuali ad ulteriori e più robusti lavori di riqualificazione ed ammodernamento delle strutture, come previsti dal Piano triennale per l’edilizia scolastica 2018-20, per il quale dal 2018 ad oggi sono stati impegnati e assegnati a Comuni e Province oltre 500 milioni di euro. Basta quotidianamente leggere la cronaca locale per verificare come non vi sia luogo, in Sicilia, ove non siano state avviate opere relative al miglioramento della sicurezza della edilizia scolastica”.

L’assessore all’Istruzione aggiunge che “non sfuggono tuttavia i ritardi accumulati e le oggettive difficoltà della situazione che impone, con il concorso di tutti, azioni di sistema e adeguata programmazione. La posizione della Cgil nella quale di certo non si ravvede un atteggiamento pregiudizialmente critico – conclude Roberto Lagalla – costituisce ulteriore sprone ad operare nella direzione già convintamente intrapresa”. L’indagine in oggetto, come annunciato in conferenza stampa, sarà completata con un’indagine conoscitiva “sul campo” attraverso un questionario, messo in campo da Cgil, per avere contezza della percezione di studenti, famiglie e personale della scuola sul reale stato degli edifici, e potere avviare un’azione rivendicativa che “conduca prima dell’inizio del nuovo anno scolastico – ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – al superamento dei problemi”.

Dall’indagine risulta tra l’altro che su 4.173 edifici scolastici il 70% non ha la certificazione di agibilità e l’80% la certificazione antincendio. Delle 498 in possesso della certificazione antincendio solo il 10% ha il nullaosta provvisorio. Inoltre, il 37% degli edifici (1551) non ha la certificazione per gli impianti elettrici. Delle scuole siciliane 3.700 sono in zona sismica 1 e 2 ma, nonostante questo, solo 488 ha la certificazione di conformità ai vincoli sismici laddove solo il 25% è progettato a norma antisismica. “Anche la percentuale che riguarda la verifica sismica – ha detto Mario Ridulfo, segretario regionale della Fillea Cgil – è bassa, il 21% ne è in possesso, va peraltro rilevato che mentre questa è obbligatoria non lo è paradossalmente l’intervento”.

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