Sicilia, è allarme rosso per neet e depressione - QdS

Sicilia, è allarme rosso per neet e depressione

redazione

Sicilia, è allarme rosso per neet e depressione

giovedì 10 Ottobre 2019

La nostra Isola fa registrare un triste primato europeo sui "Not in education, employment or training", giovani che non studiano né lavorano. E depressione e ansia cronica grave colpiscono l'8,9% dei disoccupati. Una situazione esplosiva

Una situazione gravissima, in Sicilia, come dimostrano due notizie di queste ore. La prima riguarda il fatto che La nostra Isola fa registrare un triste primato europeo sui “Not in education, employment or training”, giovani che non studiano né lavorano. La seconda è che nel Sud Italia, a causa della crisi economica e della disoccupazione, aumenta sempre di più il disagio mentale.

L’esplosione dei neet in Sicilia

In Italia la presenza di giovani etichettabili come neet (Not in education, employment or training), vale a dire persone che non studiano, non lavorano e non seguono nessun percorso di formazione, vede al primo posto la Sicilia, con un’incidenza del 38,6% della popolazione, seguita da Calabria e Campania.

Emerge dalla ricerca di Unicef Italia “Il silenzio dei Neet. Giovani in bilico tra rinuncia e desiderio”, realizzata sugli ultimi dati Istat del 2018, e lanciata oggi nell’ambito del progetto “Neet Equity”, selezionato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile.

La fotografia dei giovani neet italiani e siciliani

La fotografia dei giovani neet italiani – e quindi soprattutto siciliani – evidenzia una composizione particolare quanto intuibile sotto il profilo dell’età: nel 47% dei casi tra i 25 e i 29 anni, nel 38% tra i 20 e i 24 e il restante 15% nella forchetta 15-19 anni.

Interessante inoltre il fatto che la maggior parte di questa tipologia di giovani ha anche conseguito un diploma di scuola secondaria superiore (49%), a fronte di un 40% con un livello di istruzione più basso e addirittura di un 11% di laureati.

Nel complesso i nostri neet nella fascia d’età 15-29 anni sono poco più di due milioni e centomila. Nel Nord Italia sono il 15,5%, nel Centro il 19,5% e nel Sud il 34%.

Nel confronto con l’Europa, che presenta una media del 12,9%, l’Italia si posiziona al primo posto. E la Sicilia è dunque, prima tra i primi, in questo disastro.

Disagio mentale e disturbi depressivi al Sud

Ma non è finita: come detto il disagio mentale – disturbi depressivi con un forte impatto su società, famiglie e servizio sanitario – è in aumento tra gli italiani, e naturalmente, lo è di più al Sud, per via delle condizioni socio-economiche sempre più precarie.

È lo scenario emerso dal Focus sul Disagio Mentale dell’Osservatorio Nazionale per la Salute nelle Regioni del Policlinico Universitario Gemelli di Roma, reso noto della Giornata Mondiale per la Salute Mentale.

In Italia, secondo i dati dell’Indagine Istat-European Health Interview Survey, 2,8 milioni di persone, il 5,6% degli over-15, presenta sintomi depressivi, dei quali 1,3 milioni una vera e propria depressione maggiore.

Tra i depressi disoccupati e persone con basso livello d’istruzione

La depressione è più diffusa nel Centro e Sud del paese e colpisce le persone più vulnerabili sul fronte socio-economico, le donne e gli anziani.

I disturbi depressivi sono quasi il doppio più frequenti tra chi ha un basso livello di istruzione e basso reddito.

Depressione e ansia cronica grave colpiscono l’8,9% dei disoccupati, contro il 3,5%, degli occupati.

Una situazione esplosiva cui porre rimedio

Insomma, i dati dimostrano che quella siciliana è una situazione esplosiva, alla quale occorre porre rimedio al più presto.

E il reddito di cittadinanza, in questo caso, non rappresenta una panacea, visto che non serve a eliminare le cause psicologiche della depressione.

Occorre dunque puntare sugli investimenti e il lavoro.

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