Lo strumento di pianificazione in materia di boschi risale al periodo 2009-2013. L’M5s presenta interrogazione all’Ars. Esiste una proposta di aggiornamento che, nel 2022, ha superato la prima fase della valutazione ambientale strategica
PALERMO – “Il futuro del bosco è legato a una politica forestale regionale che persegua i seguenti obiettivi: promuovere una selvicoltura sempre meno intensiva; realizzare piantagioni per arboricoltura da legno; concertare misure di prevenzione e difesa da danni biotici e abiotici al bosco, in particolare, quelli connessi agli incendi boschivi; favorire una economia forestale che tenga conto dell’elevato valore sociale del bosco”. A leggerli una dozzina di anni dopo, più che propositi li si potrebbe definire desideri frutto di una spiccata sensibilità ambientale ma anche un poco campati in aria. La realtà, infatti, è contrassegnata da costanti minacce alla natura e generale incuria; fattori che, con la complicità degli effetti dei cambiamenti climatici in atto su scala globale, finiscono per acuire le fragilità del territorio e aumentare il livello di insicurezza di chi li vive.
Eppure il virgolettato è tratto dal piano forestale della Regione 2009-2013. Di fatto si tratta dell’ultimo strumento di pianificazione di cui la politica siciliana si è dotata. La firma sul provvedimento che…