Intervista

Morti sul lavoro in Sicilia per prevenzioni e controlli carenti, le possibili soluzioni

Morti sul lavoro, la Sicilia sul podio dell’insicurezza. Un triste terzo posto che la Sicilia mantiene anche nella statistica dei casi di morte bianche per Provincia (ordinati per incidenza degli infortuni mortali) dove Siracusa si trova al terzo posto con 2 morti e un’incidenza del 18,7% sugli occupati. In lista anche Caltanissetta al 7° posto (con un morto), Catania al 14° (con tre decessi) e Ragusa al 16° (con un infortunio mortale). Insomma gli infortuni mortali in Sicilia sono ancora tanti.

Si muore di lavoro in Sicilia per la carenza di ispettori

Sulle possibili soluzioni alla carenza degli ispettori del lavoro la soluzione immediata è quella di reclutare personale riqualificando quello attualmente in servizio che risponda al profilo tratteggiato dall’art. 40, comma 2, della L.r. n. 15/2004.

Le possibili soluzioni da attuare, secondo l’assessore Scavone, contro la carenza di prevenzione

Secondo l’assessore Scavone “risulta ovviamente indispensabile, per incentivare la scelta di personale
dell’Amministrazione Regionale di riqualificarsi nel profilo di Ispettore del lavoro, prevedere un adeguato incremento dell’indennità da attribuire per tale funzione (ex art 83 comma 2 L.r. 8/2018), da ponderarsi al grado di difficoltà dell’attività di Vigilanza e/o con il riconoscimento di ulteriori indennità̀, quali ad esempio ‘l’indennità di tutela e vigilanza’ (prevista dal CCRL ed ammontante ad 811 euro annui)”.

“La copertura – chiarisce l’assessore – potrebbe trovarsi tramite l’utilizzodi parte delle entrate rivenienti
dal Cap. 1784 denominato ‘Sanzioni amministrative irrogate dagli Ispettorati Provinciali del Lavoro a seguito di attività Ispettive’, nella considerazione, lapalissiana, che la maggiore numerosità degli Ispettori comporterà un conseguente incremento del Capitolo in entrata”.