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Sicilia, “tre anni di Governo” raccontati dal Presidente Musumeci

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Sicilia, “tre anni di Governo” raccontati dal Presidente Musumeci

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sabato 26 Giugno 2021

In uno dei momenti dell'intervento del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: "i siciliani sappiano che abbiamo lavorato per rimuovere macerie lasciate dai vecchi governi"

E’ cominciato oggi il tour per la Sicilia del presidente della Regione, Nello Musumeci per illustrare quanto fatto dal suo governo in tre anni di legislatura, dal 2018 al 2020.

Il governatore ha scelto il capoluogo dell’Isola come prima tappa, all’ex chiesa di Santa Maria dello Spasimo e al suo arrivo è voluto intervenire sul palco per salutare il pubblico presente e per ribadire che questo tour non è l’inizio della sua campagna elettorale, ma ha solo l’obiettivo di presentare ai siciliani e alle Istituzioni del territorio il lavoro svolto dalla giunta regionale nei primi tre anni di mandato e gli obiettivi di fine legislatura.

Una iniziativa quella di Palermo che doveva durare due giorni, ma per questioni organizzative è stata ridotta ad un sola giornata, con gli interventi di quasi tutti gli assessori regionali in quattro sessioni di lavoro.

All’esterno dell’ex chiesa c’è stata la contestazione di Antudo, Rete dei comitati territoriali siciliani, che ha criticato l’operato del governatore e chiesto le sue dimissioni.

“Oggi parleremo di tutto tranne che di campagna elettorale, di tutto parleremo tranne che di prossime elezioni – ha detto Musumeci aprendo i lavori – abbiamo bisogno di far sapere quello che abbiamo fatto in tre anni, sputando sangue dalla mattina alla sera, contro tutto e contro tutti.

Abbiamo bisogno di far sapere che in Sicilia c’è un governo di centrodestra, fatto di persone perbene che hanno lavorato per togliere le macerie lasciate da chi ci ha preceduto, ed è stato un grande lavoro, non bastavano le ruspe, e per costruire la Sicilia in cui noi crediamo.

I siciliani devono sapere che nel silenzio c’è un governo che lavora instancabilmente dalla mattina alla sera per riscattare questa terra. Il mio Governo lavora instancabilmente per riscattare questa terra”. Il presidente della Regione ha detto che l’esigenza di raccontare il lavoro della giunta degli ultimi tre anni è nato dall’esigenza di aumentare il livello di comunicazione con la cittadinanza.

“Ho sentito dire ‘il governo lo conosco, ma che fa? Ma anche Musumeci, persona per bene, ma non sta facendo nulla – ha spiegato il governatore – e allora ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso: che cosa si può fare per fare conoscere le tante cose che questo governo in 3 anni ha fatto?

Noi comunichiamo quello che facciamo, ma per alcuni giornali è più importante quanti partiti dicono ni o sì alla mia ricandidatura, dell’Ismet 2 o del grande centro direzionale della Regione”.

Il presidente della Lombardia – ha ricordato Musumeci – ha 38 giornalisti, Zingaretti 31, noi uno… Abbiamo fatto un concorso e ne abbiamo assunti sei, ne stiamo facendo un altro per assumerne altri cinque e forse non basteranno”. Musumeci lamenta i continui attacchi contro il suo governo: “Se stiamo zitti non facciamo niente, se parliamo facciamo campagna elettorale. E quindi continuiamo a fare quello che facciamo da sempre: parlare alla gente”.

Il governatore ha ricordato la pesante eredità lasciata dai governi che lo hanno preceduto. “I siciliani devono sapere che, nonostante quanto dicano certi giornali, c’è un governo attivo giorno e notte per riscattare questa terra. Abbiamo lavorato contro tutto e tutti per rimuovere le macerie lasciate da chi ci ha preceduto e costruire quel modello Sicilia in cui crediamo”.

La prima delle quattro sessioni di lavoro hanno partecipato gli assessori regionali alla Funzione pubblica e agli enti locali, Marco Zambuto e all’Economia, Gaetano Armao.

Snellire la macchina amministrativa, attraverso la digitalizzazione e l’informatizzazione, e condurre in porto la nuova contrattazione dei regionali sono stati i temi sui quali si è soffermato Zambuto.

“Nell’ultima finanziaria – ha evidenziato l’assessore alla Funzione pubblica – abbiamo stanziato 52 milioni per il rinnovo dei contratti.

Noi ce la stiamo mettendo tutta, nonostante il periodo di ristrettezza economica che stiamo vivendo a causa della pandemia. Il nostro obiettivo è quello di modernizzare la Sicilia e avere una Regione con le carte in regola”. Sulla situazione economico finanziaria ha parlato Armao.

“In questi anni abbiamo ottenuto un risparmio di circa un miliardo di euro – ha detto l’assessore Armao – passando da quasi 8 a 6,9 miliardi di debiti. Un miliardo in meno che grava sul futuro dei nostri figli. Ma il vero problema è che con le risorse che lo Stato oggi riconosce alla Sicilia non si riesce a coprire le prestazioni rese ai cittadini.

Occorrono nuove norme di attuazione in materia finanziaria e il riconoscimento dello stato di insularità. Altrimenti i bilanci saranno sempre in sofferenza”.

E’ seguito l’intervento dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano: “È stata una stagione economicamente difficile – ha detto – il governo Musumeci ha destinato tante risorse per venire incontro alle imprese: ristorare tutti i danni subiti sarebbe impossibile, aiutarle a ripartire sostenendo l’accesso al credito è invece un percorso fattibile e corretto. L’assessorato alle Attività produttive e quello all’Economia stanno preparando bandi per circa 450 milioni di euro”.

Nel pomeriggio si alternano gli assessori all’Energia, Daniela Baglieri, impegnata sul fronte dello strategico progetto dell’hub per l’idrogeno e da ultimo sul riordino del ciclo dei rifiuti, dell’assessore al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, alle prese con il rilancio di un nuovo ambientalismo meno ideologico e riformatore nella legislazione regionale, dell’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Alberto Samonà, alla guida di una primavera degli scavi archeologici ed al rilancio dei siti in un contesto nazionale ed internazionale.

Raffaella Pessina

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