Oltre 30 milioni di euro per sostenere la competitività dei Distretti produttivi siciliani. L’Assessorato delle Attività produttive della Regione Siciliana ha assegnato delle agevolazioni a fondo perduto per sostenere la competitività di circa 1.700 imprese che fanno parte delle filiere produttive riconosciute dalla Regione Siciliana.
“La concessione degli incentivi è di fatto il coronamento del percorso di rafforzamento dei Distretti a cui abbiamo lavorato in questi anni, un percorso che mira a trasformare semplici filiere di imprese in motori di sviluppo grazie a interventi strutturali di medio-lungo periodo”. Sono queste le parole di Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività Produttive.
A beneficiare delle agevolazioni per la competitività delle filiere in Sicilia sono i consorzi, le società consortili, le cooperative e le reti di impresa, collocati all’interno dei distretti produttivi che realizzano investimenti e spese per più di 34 milioni di euro.
Questi gli obiettivi dei programmi di spesa: il rafforzamento della cooperazione tra le imprese dei distretti con investimenti in infrastrutture digitali e l’introduzione di modelli di business che facilitino l’aggregazione in cluster; l’attivazione di iniziative di promozione e commercializzazione dei prodotti con azioni di marketing anche verso i mercati esteri; la creazione di marchi e il potenziamento della logica di filiera per ridurre i costi di produzione e consentire la tracciabilità dei prodotti al fine di aumentare il livello qualitativo delle produzioni. Grande attenzione è stata data anche al miglioramento delle competenze, soprattutto digitali, necessarie ai processi di crescita.
“La gestione di questo intervento – aggiunge Turano – è stata una indubbia prova di efficienza dell’Assessorato che in soli 60 giorni dalla pubblicazione dell’Avviso è riuscito a concedere le agevolazioni, consentendo a oltre 1.700 imprese siciliane, operanti nei settori trainanti del sistema produttivo dell’Isola, di avviare un percorso concreto per scrivere una pagina nuova, dopo le difficoltà della pandemia, e mettere in campo concrete strategie di crescita e sviluppo”.