Tutto lascia credere che la Sicilia sarà in zona arancione dal 1 febbraio. Lo dicono gli indicatori, i dati in miglioramento ed è una cosa che chiedono tutti, ma proprio tutti, al presidente Nello Musumeci.
Che da parte sua sembra fiducioso e speranzoso di abbandonare la zona rossa (unica Regione è proprio l’Isola), così come l’assessore alla Salute Ruggero Razza.
Per quanto riguarda la Sicilia, è indubbio che i numeri dell’ultimo report sono incoraggianti, con Rt in calo, anche se il livello di rischio resta alto.
I DATI ITALIANI
Perchè? La risposta l’ha data ieri gli altri dati, quelli nazionali, che potrebbero essere la spia dei primi effetti delle riaperture del 7 gennaio dopo il lockdown di Natale. I
l segnale più importante è probabilmente l’aumento dell’indice nazionale di contagio Rt, che dopo essere sceso per due settimane sotto 0.85, nell’ultima settimana sta risalendo a 0.9, osserva il fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento.
Un probabile aumento dei casi è indicato poi dalle stime elaborate dallo statistico Livio Fenga. I dati del ministero della Salute registrano intanto un aumento dei nuovi casi positivi: dopo i numeri bassi del lunedì, che risentono del rallentamento nei test del fine settimana, l’incremento è oggi di 10.593.
Sempre molto alto è anche il numero dei decessi, con 541 in più rispetto al giorno precedente. I casi positivi sono stati segnalati grazie a 257.034 test, fra tamponi molecolari e antigenici rapidi, contro i 143.116 del giorno prima. Di conseguenza il tasso di positività è calato dell’1,9%, passando in 24 ore dal 5,98% al 4,1%.
Ma da quando i test rapidi vengono conteggiati con i tamponi questo valore ha ormai perso significato nelle analisi degli esperti.
Continuano a diminuire anche i ricoveri nelle unità di terapia intensiva, che in 24 ore sono stati 49 in meno nel saldo tra entrate e uscite; i nuovi ingressi sono stati 162 e il totale dei ricoverati in terapia intensiva è di 2.372. In calo anche i ricoverati nei reparti Covid, con 69 unità in meno, per un totale di 21.355 pazienti.
Tra le regioni è la Lombardia ad registrare l’incremento maggiore, con 1.230 nuovi casi in 24 ore; seguono Lazio (1.039), Puglia (995), Emilia Romagna (993), Campania (976) e Sicilia (970).
Nell’Isola i casi ieri erano risaliti rispetto a lunedì ma la curva è comunque in calo, soprattutto rispetto ai quasi 2000 contagio al giorno di circa due settimane fa. L’Isola, dunque, per ora è quasi in controtendenza.
I PRIMI EFFETTI DELLE RIAPERTURE
In generale, “dati abbastanza stazionari”, osserva Battiston. L’unico valore che mostra segnali rilevanti è attualmente l’indice Rt: “A partire dal 7 gennaio, per due settimane l’indice Rt a livello nazionale è sceso da appena sopra 1 a 0,84, mentre negli ultimi giorni sta risalendo verso 0,90”. In sostanza, prosegue il fisico, “per due settimane abbiamo risentito i benefici del lockdown di Natale, ma in questi ultimi giorni osserviamo qualcosa che è iniziato nella prima metà di gennaio.
Da quattro-cinque giorni – prosegue – stiamo osservando una ripresa di Rt: l’indice è ancora sotto 1, ma sta crescendo ed è importante tenerlo d’occhio perché se l’indice Rt risale sopra 1 i casi riprenderanno a salire”. È un equilibrio delicato, quello attuale, considerando che il numero complessivo dei casi è ancora molto elevato
LA SCELTA DI BOLZANO
Un esempio di strada opposta rispetto alla Sicilia, ad esempio, arriva dall’unica altra zona rossa in Italia, la provincia autonoma di Bolzano. Malgrado l’Rt in flessione in Alto Adige addirittura si va verso una stretta ulteriore.
Il governatore Arno Kompatscher ha annunciato che giovedì firmerà un’ordinanza che prevede da domenica la chiusura di bar e ristoranti.
SICILIA ROSSA PER L’UE
Se i colori delle regioni colpite dal coronavirus fanno ancora litigare presidenti e governo, l’Ue ci ha messo del suo l’introduzione del “rosso scuro”, contestato da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Alto Adige, che sono i quattro territori candidati alla nuova classificazione di “off limits” per alta intensità del contagio.
Con obbligo di test e quarantena per poter viaggiare, tra i principali inconvenienti. Dunque, ulteriori limitazioni per turismo e non solo. E la Sicilia? E’ “solo” rossa, così come il resto d’Italia.