Sicilia zona gialla fino al 28, sognando un marzo "in bianco" - QdS

Sicilia zona gialla fino al 28, sognando un marzo “in bianco”

Luigi Ansaloni

Sicilia zona gialla fino al 28, sognando un marzo “in bianco”

venerdì 19 Febbraio 2021

Oggi è venerdì e come al solito ci sarà la "scure" dei dati del monitoraggio Iss torna a pendere sulle regioni che tra meno di 24 ore conosceranno il colore che verrà assegnato loro a partire da domenica

Dati che migliorano ogni giorno, tasso di positività crollato a meno del 2%, il più basso d’Italia, Rt che si avvicina alla soglia dello 0.50.

Oggi è venerdì e come al solito ci sarà la “scure” dei dati del monitoraggio Iss torna a pendere sulle regioni che tra meno di 24 ore conosceranno il colore che verrà assegnato loro a partire da domenica, e la Sicilia è certo che rimarrà in zona gialla almeno un’altra settimana.

Ma poi? E’ possibile che sia proprio l’Isola a diventare zona bianca? Sarebbe un esperimento forse nemmeno auspicabile in questo momento, tra varianti che spuntano e prudenza che non è mai troppa.

Accadrà qualora venisse confermata per la terza settimana consecutiva l’incidenza di meno di 50 persone positive su 100 mila abitanti, requisito necessario per passare al livello più basso della scala cromatica.

Nel frattempo, forse la Sicilia sarà “preceduta” da Valle d’Aosta (seria candidata) o Sardegna. Per Palermo e dintorni, si vedrà tra almeno due settimane.

COS’E’ LA ZONA BIANCA

E’ più o meno un ritorno alla normalità, qualcosa che non si vede da un anno, più o meno.

In questa fascia verranno collocate le regioni con uno scenario di tipo 1, che prevede, appunto, una incidenza di contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, per tre settimane consecutive.

Una volta raggiunto questo obiettivo, nei territori in questione sarà possibile circolare liberamente senza coprifuoco, potranno riaprire palestre e piscine ma anche teatri, cinema, sale da concerto. 

Bar e ristoranti, inoltre, avranno l’opportunità di accogliere i clienti anche alla sera. L’unica precauzione in vigore sarebbe quella legata all’uso della mascherina e al divieto di assembramento. 

LE REGIONI A RISCHIO ARANCIONE

Tra qualche giorno mezza Italia potrebbe diventare arancione, anche se sono in molti i governatori – Lazio, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lombardia – che si affrettano ad anticipare i dati annunciando di “essere in regola” per restare in giallo.

Quello che sembra ineluttabile, invece, pare essere il passaggio in zona rossa dell’Abruzzo, che ha già messo in lockdown le province di Pescara e Chieti. Scettico il governatore, Marco Marsilio, secondo il quale l’Rt sarebbe sceso da 1.22 a 1.17.

I dati confermano l’ampia diffusione del virus nel Paese, aggravata dalla presenza ormai accertata delle varianti, sulle quali è cominciata l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità.

Per questo appare inevitabile il ricorso a chiusure e limitazioni, con la possibilità anche di ricalcare l’esempio dell’Abruzzo e individuare zone rosse localizzate nelle province.

Un’opzione che potrebbe essere già sul tavolo del ministro della Salute, Roberto Speranza.

LE POLEMICHE

Delle sei a rischio arancione, ben quattro hanno annunciato di avere un Rt inferiore a 1 e quindi dentro l’area gialla: Lombardia, Piemonte, Lazio e Friuli.

In bilico, a questo punto, restano Emilia-Romagna e Marche, con l'”incognita colorata” che coinvolge anche la Basilicata, seppur con una pressione ospedaliera sotto il limite di allerta.

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