Sileri, "Attualmente non vedo rischi lockdown nazionale" - QdS

Sileri, “Attualmente non vedo rischi lockdown nazionale”

Patrizia Penna

Sileri, “Attualmente non vedo rischi lockdown nazionale”

giovedì 15 Ottobre 2020
“Come numeri attuali non vedo rischio di un lockdown nazionale. E’ chiaro che serve lo sforzo di tutti. Io vedo più probabili dei lockdown circoscritti laddove ci fossero focolai che non possono essere controllati”.
Lo ha affermato a Radio Cusano Campus il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri. “Certo – ha aggiunto – bisogna vedere quanto e come saliranno questi numeri e vedere quale sarà la pressione a carico del servizio sanitario nazionale”.
Rispettando le regole il virus circola di meno, ha concluso, indicando che “si può controllare meglio facendo più test diagnostici, anche rapidi a larga scala, con una potenza di fuoco di almeno 300mila test giornalieri per individuare subito i positivi”.
Parlare di didattica a distanza, ha detto Sileri, è prematuro “perché la scuola è un luogo molto sicuro. Laddove c’è il protocollo e la rigidità c’è un basso rischio, laddove invece non c’è il protocollo, come la sera ad una cena con gli amici, il rischio si alza. Nella scuola c’è questa rigidità, i protocolli consentono a scuola e università di andare avanti con un bassissimo rischio, che ovviamente deve essere anche monitorato”.
Secondo Sileri “bisogna allenarsi a convivere con il virus e questo significa anche saper leggere i numeri che ogni giorno ci arrivano: Io il primo dato che vedo è quello dei ricoveri in terapia intensiva, ancora prima di quello delle ospedalizzazioni. E’ quello il dato più importante. I numeri delle terapie intensive stanno salendo lentamente, al momento siamo lontanissimi da un sovraccarico, ma quello è un numero totale nazionale, se la crescita è evidente in determinate aree del Paese, in quelle aree possono venire a crearsi situazioni critiche”. “Io non vado a vedere il numero dei tamponi, è normale che più tamponi si fanno più si trovano positivi, il positivo – ha concluso -non è malato”.
Sull’app Immuni Sileri non ha dubbi: bisogna insistere sulla sua importanza: “L’applicazione è efficace – ha detto il viceministro -, abbiamo superato la soglia del 15% della popolazione che l’ha scaricata e questo aiuterà a bloccare i focolai. E’ chiaro però che vi è una riluttanza che piano piano si sta superando, serve un’azione informativa maggiore sull’importanza dell’applicazione Immuni”.

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