Nel documento illustrate tutte le iniziative e le misure adottate all’ospedale siracusano. “Rispetto a cittadini mi impone la trasmissione al servizio ispettivo per adottare provvedimenti”
SIRACUSA – L’ospedale Umberto I di Siracusa, da settimane, è al centro di polemiche per l’alto numero di contagi tra il personale sanitario. Questa situazione ha determinato alcuni esposti alla Procura della Repubblica di Siracusa tra cui quello della Cgil per “la gravissima situazione venutasi a creare al Pronto soccorso di Siracusa e al nosocomio Umberto I e del grave rischio a cui sono esposti i cittadini e tutti gli operatori sanitari”.
Per tali motivi la Regione Siciliana ha ritenuto necessario l’invio di un Covid-team di esperti per affiancare la dirigenza dell’Asp aretusea, per risolvere le criticità e procedere alla riorganizzazione dell’Umberto I. Gli esperti hanno inviato una relazione all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per illustrare tutte le iniziative e misure adottate all’Umberto I. In detta relazione fra gli interventi più importanti figurano, oltre alla realizzazione di un laboratorio autonomo dedicato all’analisi dei tamponi, la definizione di una cosiddetta “area grigia” riservata ai pazienti sospetti o in attesa di tampone: è uno spazio con 18 posti di isolamento totale all’interno dell’ex reparto di pneumologia adiacente al pronto soccorso Covid.
Attraverso le azioni degli esperti sono stati identificati e realizzati i percorsi pulito-sporco e le aree vestizione e svestizione del personale. È stata inoltre programmata e definita la sanificazione degli ambienti h24 e l’impiego dei Dispositivi di protezione individuale (Dpi) più idonei riservati al personale sanitario. Gli accessi esterni dell’intero blocco riservato ai pazienti Covid sono sorvegliati da personale dedicato, quelli interni e corridoi invece sono stati dotati di sistema di video sorveglianza attiva h24.
Il Covid team, per studiare, definire e quindi isolare l’area Covid che è stata realizzata all’Umberto I, ha adoperato sistema di rilevamento in 3D realizzate con apparecchiature forensi in uso a Fbi e Ris. Il gruppo, su precisa volontà dell’assessore Razza, continuerà ad affiancare la dirigenza dell’Asp di Siracusa. L’assessore Razza ha commentato la relazione: “Si tratta un lavoro certosino che ha impegnato professionalità di altissimo livello, realizzato con le modalità delle perizie di polizia giudiziaria e che dimostra chiaramente come ci sia stato un prima e un dopo, evidenziando soprattutto la necessità delle modifiche apportate al piano organizzativo. Medici straordinariamente capaci come quelli che operano all’Umberto I – prosegue l’assessore alla Salute – meritano anzitutto l’apprezzamento per i risultati conseguiti sul piano clinico, ma sono emerse responsabilità. Il rispetto nei confronti dei cittadini e del personale sanitario, mi impone la trasmissione della relazione al servizio ispettivo del dipartimento Attività sanitarie per l’adozione dei conseguenti provvedimenti”.
“Eppure – conclude Razza – il dato epidemiologico della provincia di Siracusa oggi appare configgente con una parte della opinione pubblica che ritiene il sistema sanitario aretuseo non in grado di poter affrontare il permanere del contagio da coronavirus. Ovviamente non è così. Non mi sono mai piaciuti i processi sommari o le delegittimazioni di massa, non me lo impone solo la mia coscienza, ma ricordo a tutti che il rispetto del principio per il quale chi sbaglia paga vale ad ogni latitudine”.