Studio della Cna Siracusa su 112 strutture extra alberghiere e 20 hotel distribuiti su tutto il territorio provinciale. A scoraggiare i prezzi eccessivi dei voli o l’annullamento degli stessi. La città capoluogo quella più in difficoltà
SIRACUSA – Le conseguenze della pandemia di Covid-19 sono state “devastanti” per il settore turistico della provincia di Siracusa. Lo ha reso noto CNA Siracusa con uno studio che ha interessato circa 112 strutture extra alberghiere distribuite su tutto il territorio provinciale e 20 hotel.
Se lo scorso anno, di questi tempi, la presenza nelle strutture alberghiere ed extra si attestava in una forbice compresa tra il 70% e l’80% della capienza delle strutture ricettive prese in esame, invece i numeri fin qui registrati evidenziano un brusco calo. Infatti per ciò che concerne gli hotel, le prenotazioni relative ai mesi di luglio, agosto e settembre 2020 sono rispettivamente 26%, 33% e 12%.
L’affluenza rispetto a un anno fa è sensibilmente diminuita, di almeno due terzi rispetto ai numeri registrati durante l’estate 2019. Un altro dato che emerge riguarda il peso che la città di Siracusa assume rispetto al resto della provincia. Difatti, prendendo in esame le prenotazioni ricevute dagli hotel, per luglio e agosto, la percentuale delle presenze è rispettivamente 22,5% (26% il dato complessivo) e 26,6% (a fronte del 33% complessivo). Per le strutture extra alberghiere, per i mesi di luglio e agosto è stato rilevato che Siracusa ha una percentuale di prenotazioni più elevata rispetto alla provincia (rispettivamente per luglio e agosto 14,61% e 22,80% a fronte del 14,21% e 18,05% del territorio provinciale), dove si segnala la buona performance di Avola e Noto.
La tendenza sembra invece essere diversa per quanto riguarda settembre, dove attualmente la provincia presenta un numero atteso di prenotazioni maggiore rispetto a Siracusa (circa il 9% contro 4%). Almeno due fattori hanno influito negativamente sulla situazione attuale. Da un lato, i prezzi eccessivi dei voli che hanno costretto molti turisti a desistere dal viaggio; dall’altro lato, diverse compagnie aeree hanno annullato i voli prima del previsto, riversando così le conseguenze sulle strutture ricettive.
La situazione stenta a decollare a causa delle criticità legate all’emergenza sanitaria e alle inevitabili restrizioni adottate, nonché a causa della riduzione del potere d’acquisto da parte dei cittadini italiani e stranieri. Una rilevazione è stata effettuata anche per le agenzie di viaggio con un dato medio provinciale di riduzione del fatturato del 77% con picchi, in alcuni casi, del 90%. Il dato è stato rilevato su 23 operatori in provincia con un campione pari al 30% del totale delle imprese presenti nel territorio.
La rilevazione per il settore della balneazione, con un campione di ben 25 operatori pari al 60% del totale in provincia, registra una riduzione che si attesta sul 62%. La rilevazione effettuata sulle guide turistiche con una indagine verso 20 operatori ha registrato una riduzione delle entrate del 2020 sul 2019 dell’86%. Gli stessi operatori lamentano un tasso di cancellazione delle prenotazioni della stagione pari al 94%. Alcuni comparti rischiano seriamente di lasciare “sul selciato” di questa difficilissima stagione almeno il 50% degli operatori.
CNA Siracusa ritiene che “Sia necessario un quadro complessivo di strategia per il settore, su tutti i livelli. Non bastano solo incentivi e ristori (questi ancora ampiamente insufficienti) ma una organizzazione di ripartenza vera che sostenga il settore e che dia agli operatori un necessario protagonismo”.