Sisma di Santo Stefano, si riparte dai “danni lievi”, in videoconferenza - QdS

Sisma di Santo Stefano, si riparte dai “danni lievi”, in videoconferenza

redazione

Sisma di Santo Stefano, si riparte dai “danni lievi”, in videoconferenza

venerdì 10 Luglio 2020

Il commissario straordinario Scalia, “una grande opportunità per tutti se verranno seguiti i criteri di sicurezza riportati nell’ordinanza e dettati da questo delicato momento”

CATANIA – Ricostruire e ripartire: questo l’obiettivo comune annunciato da Architetti, Ingegneri e Geometri catanesi. Frutto dell’analisi dell’ordinanza “Danni lievi” nel corso dell’incontro in videoconferenza “Ricostruzione Terremoto Santo Stefano”.

“Un progetto che ha preso vita lo scorso gennaio grazie all’importante coinvolgimento del commissario straordinario Salvatore Scalia – incaricato per la ricostruzione dell’area etnea dopo il terremoto che il 26 dicembre 2018 ha colpito le aree dei comuni alle pendici del Vulcano – e che consentirebbe una ricostruzione veloce e un risparmio considerevole di risorse destinate al patrimonio edilizio privato”, hanno commentato Alessandro Amaro (Architetti), Giuseppe Platania (Ingegneri), Mauro Scaccianoce (Fondazione Ingegneri) e Agatino Spoto (Geometri).

Il provvedimento offre infatti l’opportunità di procedere prioritariamente all’esecuzione di interventi di riparazione in immobili destinati ad abitazione principale, che hanno subito danni lievi, al fine di consentire nei tempi più brevi e nel maggior numero di casi possibile il rapido rientro dei residenti nelle proprie abitazioni, ricostituendo così il tessuto sociale della zona terremotata e riducendo la spesa relativa ai contributi per l’autonoma sistemazione.

I lavori sono stati aperti dal massimo rappresentante degli Architetti: “L’ordinanza rappresenta un’occasione importante per consentire ai cittadini di tornare nelle proprie case – ha spiegato Amaro – Allo stesso tempo può dare linfa vitale al settore edile e ai professionisti, snellendo gli iter burocratici. A patto che tutti abbiano chiari i passaggi da seguire, anche e soprattutto nella presentazione dei progetti, per evitare inutili rallentamenti derivanti dalle eventuali integrazioni alla documentazione”.

“Abbiamo raggiunto un ottimo risultato – ha proseguito il presidente degli Ingegneri Giuseppe Platania – Un ringraziamento particolare va al commissario straordinario Scalia. È grazie alla sua tenacia e interessamento che finalmente possiamo iniziare questo percorso, seppur limitato nel numero di interventi. Il nostro Ordine e quello degli Architetti subito dopo il sisma si sono mobilitati recandosi all’Unità di crisi, dove è scattata una gara di solidarietà che ha visto attivi i professionisti dell’area etnea e della Sicilia. Abbiamo effettuato continui sopralluoghi e mappato ogni edificio, tentando di avviare quel procedimento che oggi trova terreno fertile grazie all’Ordinanza”.

“Ancora una volta, tutti gli ordini professionali dimostrano di avere una visione univoca – ha commenta Mauro Scaccianoce –. Credo che questa ordinanza rappresenti un grande passo in avanti per la nostra società e per la ricostruzione, aggiungendosi ad altre opportunità che ci si presentano davanti. Non ultima quella del Sismabonus. Queste sono occasioni da non perdere. Per questo siamo stati e continueremo a essere presenti nel percorso di formazione dei professionisti, con incontri come quello di oggi”.

“È stato un lavoro sinergico in cui crediamo molto e che ha coinvolto attivamente tutte le parti coinvolte – ha sottolineato Spoto – un ringraziamento va a tutti coloro che hanno fatto la loro parte sin dal primo giorno, mettendo a disposizione la loro esperienza e professionalità”.

A chiudere i lavori – a cui ha preso parte anche Salvatore Cocina, direttore regionale della Protezione Civiles siciliana – proprio il commissario straordinario Scalia: “L’idea ha messo radici lo scorso gennaio e ha incontrato l’ostacolo del coronavirus, ma siamo in dirittura d’arrivo. Questa potrà davvero essere un’ottima opportunità per tutti se verranno seguiti i criteri di sicurezza riportati nell’ordinanza e dettati da questo delicato momento”.

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