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Tragedia sull’Etna, soccorritore muore durante un intervento

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Tragedia sull’Etna, soccorritore muore durante un intervento

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lunedì 29 Novembre 2021

Un appartenente al Soccorso alpino e speleologico siciliano (Sass) è morto ieri sera durante un intervento di salvataggio sull'Etna. La vittima si chiamava Salvatore Laudani

Un appartenente al Soccorso alpino e speleologico siciliano (Sass) è morto ieri sera durante un intervento di salvataggio sull’Etna.

Lo rende noto il Sass che in un comunicato scrive: “è venuto a mancare Salvatore Laudani, amico, collega”, aggiungendo che “tutto il Soccorso alpino e speleologico siciliano si unisce al dolore della famiglia”.

Non è precisata la causa del decesso, neppure se sia collegato a un incidente o a un malore. Dal Sass spiegano che “al momento non possiamo aggiungere altro” e che “tutto sarà precisato con un comunicato che sarà emesso nelle prossime ore”.

L’intervento di soccorso era scattato ieri per il recupero, compiuto dal Sass e dal Soccorso alpino della guardia di finanza (Sagf) di Nicolosi, nel versante sud dell’Etna, a 2.246 metri di quota, di un uomo che, nonostante l’equipaggiamento adeguato per il tipo di escursione, era scivolato in uno dei canaloni che si affaccia alla Valle del Bove, procurandosi la sospetta frattura di un arto inferiore. Le squadre del Sass e del Sagf avevano raggiunto il ferito e lo avevano portato in salvo . I soccorsi sono stati ostacolati e resi difficili per la presenza di neve, forti raffiche di vento gelido, nebbia e temperatura sotto lo zero.

Le cause del decesso

Salvatore Laudani, di 47 anni, tecnico del Soccorso alpino e speleologico siciliano (Sass), è morto per un malore che lo ha colpito mentre, procedendo nella completa oscurità nella bufera che si era scatenata sull’Etna, stava rientrando con altri colleghi da un’operazione di salvataggio. E’ la ricostruzione del Sass sul decesso avvenuto la notte scorsa sul vulcano. Laudani ha accusato un malore che gli ha impedito di proseguire.

E’ stato portato sulla strada provinciale 92, dove c’erano le ambulanza in attesa, su una barella da dei colleghi e poi da un fuoristrada. Ma è deceduto poco dopo. Il Sas stato attivato con il Soccorso alpino della guardia di finanza (Sagf per un escursionista che aveva riportato la frattura di una gamba cadendo all’interno di uno dei canaloni che scendono nella Valle del Bove dalla cresta denominata “Schiena dell’Asino”, mentre era con alcuni compagni.

La prima squadra, composta da tecnici del Sass e militari del Sagf, ha raggiunto l’area di intervento dopo una faticosa risalita a piedi, orientandosi con difficoltà nella nebbia e nella bufera. Raggiunto con difficoltà il malcapitato, dopo aver prestato le prime cure e averlo caricato su una barella a spalla, i soccorritori hanno risalito un ripido dislivello di circa 150 metri per riportarlo sulla cresta ed hanno intrapreso le procedure per il trasporto a valle.

Nel frattempo sono giunte sul posto le altre squadre del Soccorso alpino, per aiutare nelle operazioni di trasporto per tentare di raggiungere la Sp 92, che scende dal Rifugio Sapienza. Le condizioni meteo sono drasticamente peggiorate, con un incremento della velocità del vento, della nebbia e del turbinio della neve, mista a grandine e pioggia.

L’attenzione dei soccorritori è stata dedicata alle condizioni del traumatizzato trasportato in barella, mentre altri prestavano aiuto ai compagni, alcuni dei quali in progressiva difficoltà per i gravi sforzi e per la situazione meteo estrema. Alcune squadre del Sass e del Sagf – i tecnici che avevano effettuato la prima parte del recupero, fortemente provati dagli sforzi – stavano ancora tentando, a quell’ora, di raggiungere il luogo di rientro, procedendo nella bufera, nella completa oscurità. Tra questi Salvatore Laudani che accusava un malore tale da impedirgli di proseguire e che poi è deceduto. (ANSA).

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