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Sottosegretari e viceministri, ultime trattative: ecco i nomi, spunta un posto per la transizione digitale

L’obiettivo di Giorgia Meloni è completare la squadra di governo entro la fine di questa settimana, al massimo all’inizio della prossima. Un traguardo difficile da raggiungere, un puzzle complesso a giudicare dalle tante prove di forza che si preannunciano. Alla scelta dei ruoli di sottogoverno, inoltre, si aggiunge il percorso tortuoso che porterà alle presidenze delle commissioni. Ed è una partita che riguarderà anche le opposizioni. M5s e Terzo polo si contendono la Vigilanza Rai mentre il Pd ambisce al Copasir puntando le sue carte sull’ex ministro Lorenzo Guerini. Insomma, sarà una settimana calda. Tanti nomi in ballo, tanti posti da coprire. E sono almeno tre i siciliani che troveranno uno spazio.

La squadra di Giorgia Meloni

Il presidente del consiglio innanzitutto dovrà decidere chi sarà ad affiancarla a Palazzo Chigi. La lista dei nomi è già abbozzata. C’è Giovanna Ianniello, la sua portavoce, che potrebbe diventare consigliere per la comunicazione, mentre Carlo Deodato è in corsa per l’incarico di segretario generale e Francesca Quadri di capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi. Un ruolo potrebbe averlo anche il braccio destro di Giorgia Meloni, Giovanbattista Fazzolari, che potrebbe diventare sottosegretario all’Attuazione del programma.

In ballo ci sono oltre 30 posti di sottogoverno

Sono più di 30 i posti di sottogoverno. La loro nomina potrebbe avvenire nel corso di un consiglio dei ministri, probabilmente entro la settimana, secondo gli auspici di Giorgia Meloni. E spunta anche uno spazio per la transizione digitale e a occuparsene sarà un sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Lo ha annunciato la stessa premier nella replica alla Camera, prima della fiducia, rispondendo così alle critiche dell’opposizione per non aver previsto un ministro ad hoc. Fra i papabili per la guida del dipartimento c’è Alessio Butti, responsabile Media e telecomunicazioni per FdI.

Tre poltrone dovrebbero spettare a Noi moderati, composizione della maggioranza che non esprime alcun ministro, una decina a Forza Italia e Lega. Quel che resta dovrebbe essere appannaggio di Fratelli d’Italia. I sottosegretari all’Economia potrebbero essere Alessandro Colucci (Noi moderati), Federico Freni (Lega) e Sestino Giacomoni (Forza Italia). Maurizio Leo, invece, responsabile economico di FdI, è in pole per l’incarico di viceministro.

Aperta la corsa per le presidenze delle Commissioni. Tra i primi nomi ci sono quelli per le commissioni Bilancio di Senato e Camera. Nel primo caso la scelta potrebbe cadere su Dario Damiani (Forza Italia). Per il Senato ci sono meno certezze e l’ipotesi Giulio Tremonti al momento non sembra trovare molte sponde.

Sul fronte Giustizia si fa il nome dell’azzurro Francesco Paolo Sisto, come sottosegretario o viceministro che è però in corsa anche per la vicepresidenza del Csm. Per la Farnesina è ancora Berlusconi ad essere uscito allo scoperto proponendo per un ruolo di sottogoverno Valentino Valentini, così come per l’Interno dove si profila un posto per Paolo Barelli.

Sempre da Forza Italia sono già arrivate indicazioni per altri ruoli: Gregorio Fontana, ex questore della Camera potrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento, Alberto Barachini invece è stato candidato come sottosegretario all’Editoria. E poi ci sono altri nomi, cari al Cavaliere. Due di questi sono i siciliani Matilde Siracusano e Gianfranco Miccichè (che però ha manifestato l’intenzione di restare all’Ars). Tra gli azzurri in pista ci sono anche Deborah Bergamini e Andrea Mandelli. Quest’ultimo sarebbe in predicato di occupare un posto alla Salute, dove sembra destinato alla riconferma Andrea Costa, di Noi moderati.

All’Agricoltura ci sono chance per il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa e per l’azzurro Francesco Battistoni. La Lega farà di tutto per piazzare il coordinatore regionale siciliano Nino Minardo, quello veneto Alberto Stefani e quello molisano Michele Marone. Uno spazio potrebbero averlo anche l’ex ministro Massimo Garavaglia e Massimo Bitonci.