Stretto di Messina, ancora disagi. De Luca, “Modello Musumeci-Conte sbagliato” - QdS

Stretto di Messina, ancora disagi. De Luca, “Modello Musumeci-Conte sbagliato”

redazione

Stretto di Messina, ancora disagi. De Luca, “Modello Musumeci-Conte sbagliato”

mercoledì 06 Maggio 2020

“Per le
regioni meridionali si sta attendendo per arrivare a ciò che abbiamo chiesto da
subito: un allentamento delle restrizioni con modalità differenziata per
territorio, in base alla situazione epidemiologica. Sbagliare in questo momento
significa dare l’alibi a chi su tale modalità di apertura non è favorevole. È
ovvio che quello che ieri si è verificato sullo Stretto di Messina è la
conferma che le soluzioni che avevamo suggerito ed attuato – ovvero la banca
dati per la registrazione dei passeggeri – erano utili e necessarie. Abbiamo
subito il torto dell’annullamento dell’ordinanza che la disponeva, per
supponenza politica del Consiglio dei Ministri, ma ieri abbiamo avuto la
conferma che il modello condiviso tra la Regione Siciliana e il Presidente
Conte è sbagliato”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.

“Ringrazio il Presidente Musumeci del suo dietrofront per l’ingiustizia di non
consentire il rientro ai nostri conterranei. Gente rimasta al Nord da due mesi,
per rispetto delle norme. È chiaro però – continua il Primo cittadino – che se
ci fosse stata la banca dati da me introdotta, non ci sarebbero stati i disagi
di ieri, di oggi e purtroppo anche dei prossimi giorni sullo Stretto. Mentre in
Calabria tale banca dati è stata adottata, così come in Sardegna, in cui
funziona splendidamente da mesi, non comprendiamo perché per orgoglio in
Sicilia non si è voluto applicarla”.

“Mi rivolgo infine ai cittadini: comprendiamo la voglia di libertà, però
ci vuole autodisciplina, per evitare che tale parziale allentamento ci faccia
ripiombare nelle restrizioni vissute sino alla scorsa settimana. Ci stiamo
organizzando – conclude il Sindaco peloritano – per offrire i nostri servizi in
sicurezza, ma dobbiamo recepire il concetto della fase di convivenza con il
Coronavirus. Faccio appello al senso di responsabilità, tenendo a mente le
morti registrate in queste settimane, per evitare gli atteggiamenti di sfida al
virus. Salviamo la nostra economia, dando la possibilità a chi è stato fermo di
riprendere l’attività lavorativa. Non possiamo morire di Coronavisrus. Questa è
una guerra che possiamo vincere se ciascuno di noi applica un autocontrollo
ancora indispensabile”.

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